Longhi: “Ranieri in Nazionale? Sarebbe la degna conclusione di carriera”

Bruno Longhi commenta l’ipotesi Ranieri CT: “Sarebbe una medaglia al petto, ma il calcio italiano ha problemi più profondi”. Un’analisi lucida sul ruolo e le sfide della Nazionale.

Le recenti dichiarazioni del noto giornalista sportivo Bruno Longhi hanno acceso il dibattito sul futuro della panchina della Nazionale italiana, dopo l’esonero di Luciano Spalletti. Intervenuto ai microfoni di Maracanà, Longhi ha espresso il suo parere su un possibile approdo di Claudio Ranieri, ex tecnico di Cagliari e Roma, alla guida degli azzurri. Le sue parole, riportate da Tuttomercatoweb, offrono uno spunto di riflessione sul ruolo di commissario tecnico e sulle dinamiche del calcio italiano.

L’investitura di Longhi: Ranieri e la Nazionale

Longhi non ha esitato a definire un’eventuale chiamata di Ranieri in Nazionale come un riconoscimento al valore della sua carriera. “E’ una medaglia al petto per lui, perché finisce la carriera con la panchina della Nazionale”, ha affermato il giornalista, sottolineando come questo incarico rappresenterebbe un prestigioso epilogo per un allenatore esperto e stimato come Ranieri. Tuttavia, Longhi ha espresso dubbi sulla capacità della squadra di ottenere risultati immediati, affermando: “Ma ci puoi mettere tutto, la conoscenza, il buonsenso, ma non so se abbiamo la qualità per battere Israele. Io sono già rassegnato allo spareggio”.

Il ruolo del CT e le criticità del sistema calcio

Longhi ha poi affrontato il tema del doppio incarico e del ruolo del commissario tecnico, evidenziando come quest’ultimo disponga di tempo libero e possa quindi teoricamente svolgere anche altre attività. “Il selezionatore ha un sacco di tempo libero, è un lavoro part-time, quindi potrebbe farlo”, ha dichiarato. Tuttavia, ha anche sottolineato le criticità del sistema calcio italiano, affermando che “il calcio italiano non può essere risanato da Ranieri, perché il discorso non è solo la Nazionale ma il movimento”.

Un consiglio spassionato a Ranieri

Infine, Longhi ha rivelato di aver vissuto da vicino la vicenda Mancini e ha espresso un parere personale su un possibile approdo di Ranieri alla guida della Nazionale. “Io, avendo vissuto la vicenda Mancini, posso dire che si è redento e non lo lascerei da parte. Era entrato con la testa nel ruolo di ct, facendola giocare anche bene. Poi qualcosa era cambiato”. E ha concluso con un consiglio spassionato: “Io se fossi in Ranieri direi di no. Tu entri in un mondo particolare, quello della FIGC, dove non puoi programmare niente. Sei troppo legato al risultato di persone che non alleni come vuoi tu”.