Pio Esposito: “Giocare con mio fratello mi rende più sicuro”

Pio Esposito, attaccante dell’Inter e obiettivo del Cagliari, si racconta: la crescita, il legame con il fratello Salvatore e i momenti chiave della sua carriera. Un profilo interessante per il calciomercato rossoblù.

Il calciomercato del Cagliari si anima con un nome di spicco proveniente dall’Inter: Pio Esposito. L’attaccante, reduce da una stagione di crescita significativa, è finito nel mirino del club sardo, che valuta attentamente le sue potenzialità. Le recenti dichiarazioni del giovane talento offrono uno spaccato della sua maturazione personale e professionale, elementi che potrebbero renderlo un innesto di grande valore per la rosa rossoblù, proiettando il Cagliari verso nuovi obiettivi in Serie A.

La crescita di Pio Esposito e l’interesse del Cagliari

Pio Esposito ha tracciato un bilancio estremamente positivo della sua ultima stagione, sottolineando come la sua evoluzione sia andata di pari passo con quella della squadra. L’attaccante ha evidenziato l’importanza di un contesto di squadra ben oliato per potersi esprimere al meglio e trovare la via del gol con maggiore facilità. “È stata una stagione molto positiva, sia a livello individuale sia di squadra. E sono due cose che, nel mio ruolo, vanno di pari passo. Quando la squadra gira, è più facile fare gol e mettersi in mostra”, ha dichiarato. Un aspetto fondamentale della sua trasformazione è stato il notevole incremento della massa muscolare, un adattamento necessario per affrontare le sfide del calcio professionistico. “Da inizio stagione ho messo su 10 kg di massa. Il passaggio dalla Primavera alla Serie B si sente: quando senti il difensore che ti prende e non riesci a muoverti, capisci che devi fare qualcosa. E avevo ragione. Il lavoro fatto mi gasa“, ha aggiunto, evidenziando la sua dedizione e la consapevolezza dei mezzi necessari per competere ad alti livelli. Questa maturazione fisica e mentale lo rende un profilo particolarmente interessante per il Cagliari, alla ricerca di rinforzi in attacco.

Il legame familiare e l’impatto di Salvatore

Un elemento chiave nella crescita di Pio Esposito è il profondo legame con il fratello Salvatore, anch’egli calciatore. La presenza e il supporto reciproco sono stati fondamentali nel loro percorso, come testimoniato dalle parole dell’attaccante. “Ci siamo sempre sostenuti a vicenda. Ho visto tutte le partite di mio fratello Salvatore, ci sentiamo sempre, ci incoraggiamo”, ha rivelato. L’influenza di Salvatore non si limita al sostegno morale; giocare al suo fianco, come Pio ha avuto modo di sperimentare, conferisce una sicurezza aggiuntiva, non per il legame di parentela, ma per le qualità tecniche e l’impatto che Salvatore ha sul campo. “Giocare con mio fratello non mi rende più sicuro perché è mio fratello, ma perché è un giocatore che fa la differenza nella categoria. Certo, c’è un’intesa diversa, naturale“, ha spiegato Pio, sottolineando come l’intesa sul campo sia un fattore determinante. Questa dinamica familiare, unita alle qualità tecniche, potrebbe essere un valore aggiunto per qualsiasi squadra, incluso il Cagliari, che punta a costruire un gruppo coeso e performante.

Momenti chiave e la mentalità vincente

La carriera di Pio Esposito è costellata di momenti significativi che ne hanno forgiato il carattere e la mentalità. Tra questi, un posto speciale lo occupa l’esperienza a La Spezia, città che l’ha visto esordire nel calcio professionistico. “Spezia è stata la mia isola felice. È una città a cui sono molto affezionato. Lì ho esordito tra i professionisti, ho segnato il mio primo gol, e… ho anche preso la patente!”, ha raccontato con affetto. Un altro episodio cruciale è stato il gol segnato contro il Venezia, una rete che ha rappresentato una vera e propria svolta mentale e liberazione in una stagione complessa. “Il momento più bello? Il gol contro il Venezia, quello della salvezza. È stato uno ‘switch’ mentale. Una stagione complicata, un gol liberatorio. Dopo, la gente ha iniziato a guardarmi in modo diverso. Me lo sentivo che avrei segnato. Volevo restare, volevo un altro anno. Dovevo segnare per salvare la squadra”, ha confessato. Nonostante i successi, l’attaccante mantiene i piedi ben saldi a terra, concentrandosi sul lavoro quotidiano e sulla costante ricerca del miglioramento. “Questa stagione sto facendo meglio, ma non ho motivo di montarmi la testa. Faccio semplicemente ciò che amo. Mi allreno, do tutto, e se va bene… tanto meglio”, ha affermato, evidenziando una mentalità umile e orientata al sacrificio. “Ogni giorno guardo avanti, allenamento dopo allenamento. È lì che si costruisce la partita. Ogni volta devi dimostrare qualcosa: a te stesso, prima ancora che agli altri. Serve consapevolezza nei propri mezzi”, ha concluso, delineando un approccio professionale che il Cagliari potrebbe apprezzare.

Le sfide superate e la trasformazione in attaccante

Il percorso di Pio Esposito non è stato privo di ostacoli, in particolare durante gli anni delle giovanili all’Inter. L’attaccante ha ricordato un periodo difficile nell’Under 15, segnato da una crescita fisica più lenta rispetto ai compagni e da un minor impiego in campo. “Il peggiore? L’anno dell’Under 15 all’Inter. Il passaggio dai regionali ai nazionali è stato un salto vero. Tutti crescevano, io ero ancora piccolo fisicamente. Giocavo poco. Poi è arrivato il Covid e tutto si è fermato. Pensavo anche di andare in prestito per giocare di più”, ha rivelato. Tuttavia, proprio durante la quarantena, Pio ha avuto una significativa crescita fisica, che ha coinciso con un cambio di ruolo fondamentale per la sua carriera. “Ma durante la quarantena sono cresciuto. Mi mettevano trequartista solo per l’altezza. Poi, in Under 16, mister Tiziano Polenghi mi sposta in attacco. In Under 17 ho fatto il mio vero salto: 21 gol in campionato”, ha spiegato, evidenziando come la perseveranza e la fiducia dei tecnici abbiano contribuito a plasmare l’attaccante che è oggi.