Il calciomercato estivo del Cagliari si anima con un’operazione che potrebbe ridefinire le gerarchie tra i pali. Alen Sherri, portiere albanese classe 1997, è prossimo a lasciare la Sardegna per approdare al Frosinone. Questa mossa, che si profila come un prestito con diritto di riscatto, rappresenta per il giovane estremo difensore l’opportunità di trovare quella continuità di gioco finora negata in maglia rossoblù, mentre per il club isolano si inserisce in una strategia di ottimizzazione della rosa e valorizzazione degli asset.
L’arrivo in Sardegna e le aspettative iniziali
Alen Sherri giunse a Cagliari nell’estate del 2024, un’acquisizione che costò al club circa 300 mila euro, con l’aggiunta di una percentuale del 10% su una futura rivendita. Il portiere, che firmò un contratto valido fino a giugno 2027, era atteso con notevole interesse. Le sue caratteristiche fisiche, con un’altezza di 197 centimetri, unite a buone doti tecniche tra i pali, nel gioco aereo e nella gestione del pallone con i piedi, lo rendevano un profilo promettente. L’intenzione della dirigenza rossoblù era chiara: Sherri avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di vice di Simone Scuffet, con l’ambizione di poter competere per una posizione di maggiore rilievo nel futuro prossimo della squadra. Le premesse per un percorso di crescita e affermazione sembravano solide, ma la realtà del campo ha poi preso una piega diversa.
Scarso minutaggio e la competizione interna
Nonostante le qualità riconosciute e le aspettative iniziali, il percorso di Alen Sherri in Sardegna è stato caratterizzato da un minutaggio estremamente ridotto. Il portiere albanese ha faticato a trovare spazio con regolarità in Serie A, spesso chiuso da colleghi con maggiore esperienza o da giovani talenti emergenti su cui il Cagliari ha deciso di puntare con decisione. Tra questi, spicca il nome di Elia Caprile, considerato un elemento chiave per il futuro della porta rossoblù. Le apparizioni di Sherri sono state limitate, e sebbene nelle rare occasioni in cui è stato chiamato in causa abbia dimostrato le sue buone qualità, la forte competizione interna ha reso arduo per lui affermarsi come titolare o anche solo come alternativa costante. Questa situazione ha inevitabilmente spinto il giocatore a cercare nuove opportunità per la sua carriera.