In un’intervista rilasciata ai microfoni di TVPlay, Walter Zenga ha offerto uno sguardo intimo e sincero sulla sua lunga e variegata carriera da allenatore. L’ex portiere della Nazionale ha ripercorso le tappe di un percorso professionale costellato di esperienze internazionali e sfide in Italia, condividendo riflessioni profonde e un velo di rammarico per alcune scelte e occasioni mancate, con un focus particolare sul suo periodo alla guida del Cagliari.
Un percorso tra continenti e categorie
Il cammino di Zenga in panchina ha preso il via in maniera atipica, lontano dai riflettori del calcio europeo, con un esordio negli Stati Uniti. Da lì, la sua avventura lo ha portato attraverso diverse nazioni, dalla Romania alla Serbia, dalla Turchia agli Emirati Arabi, con una breve parentesi al Brera. L’approdo nel massimo campionato italiano è avvenuto nel 2008, quando ha preso le redini del Catania. Sotto la sua guida, la squadra etnea non solo ha raggiunto la salvezza in Serie A, ma nella stagione successiva ha anche disputato uno dei campionati più memorabili della sua storia, dimostrando le sue capacità di gestione e valorizzazione.
Il rammarico per la discontinuità
Nonostante i successi, Zenga ha espresso una sensazione di incompiutezza riguardo al suo percorso professionale. Ha dichiarato di aver avuto ‘un cammino da allenatore meno incisivo rispetto ad altri’, quasi come se avesse ‘perso un’opportunità cruciale’. Questa percezione è stata alimentata da esperienze successive, come la retrocessione con il Crotone in Serie B dopo l’esperienza alla Sampdoria, o il passaggio al Venezia, anch’esso in Serie B. Queste tappe hanno contribuito a creare un quadro di discontinuità, con situazioni spesso ‘al limite’ che hanno caratterizzato la sua traiettoria.
L’esperienza in Serie A con il Cagliari
Tra le esperienze che hanno segnato il suo percorso, Zenga ha ricordato il periodo trascorso sulla panchina del Cagliari in Serie A. Il suo arrivo in Sardegna è avvenuto il 1 marzo, proprio all’inizio del periodo di interruzione forzata dovuta alla pandemia. Dopo mesi di stop, la squadra è tornata in campo e, sotto la sua guida, ha raggiunto l’obiettivo della salvezza. Tuttavia, nonostante il risultato positivo, la sua permanenza è stata breve, poiché la società ha poi deciso di affidare la panchina a un altro tecnico.