Emiliano Viviano: “Ci fidiamo sempre poco di un ragazzo come Piccoli che ha segnato 9 gol a Cagliari”

L’ex portiere Emiliano Viviano analizza il mercato attaccanti, evidenziando come i 9 gol di Roberto Piccoli a Cagliari non bastino a superare la diffidenza italiana verso i talenti nostrani. La sua analisi.

Lo sappiamo: il valore dei giocatori viene messo sotto la lente d’ingrandimento costantemente. A tal proposito, le parole dell’ex portiere Emiliano Viviano hanno acceso un faro sulla percezione dei talenti emergenti nel panorama calcistico italiano, con un focus particolare su Roberto Piccoli, attaccante che ha lasciato il segno con nove reti durante la sua esperienza a Cagliari.

L’analisi di Viviano

Nel corso della trasmissione ‘Te ne intendi di calcio’, condotta dal giornalista Sandro Sabatini, Viviano ha offerto una prospettiva critica sulle scelte di mercato che coinvolgono gli attaccanti in Serie A, includendo Roberto Piccoli. L’ex portiere ha espresso un apprezzamento per profili come Piccoli, Krstovic e Lucca, sottolineando però una problematica di fondo nel sistema italiano: “Chi prende l’Atalanta al posto di Retegui? La verità è che non c’è nessuno che ti dia certezze assolute. Piccoli, Krstovic e Lucca, da un certo punto di vista, mi piacciono tantissimo. Però oggi il problema è un altro. Prendiamo Gimenez. Segna tanto in Olanda, ha fatto diversi gol in Champions, e il Milan lo paga quanto oggi ti chiedono per Piccoli. E magari, pur essendo più sensato investire su Piccoli, alla fine ci fidiamo poco di un ragazzo che ha fatto nove gol a Cagliari, capito?”. Questa riflessione evidenzia come, nonostante un rendimento concreto, la fiducia verso i giovani talenti italiani rimanga spesso inferiore rispetto a quella riposta in giocatori stranieri con un curriculum simile o addirittura meno probante nel contesto della Serie A.

Il dilemma del talento italiano: il caso Piccoli e Pio Esposito

La critica di Viviano si estende a un fenomeno più ampio che riguarda la valorizzazione dei giovani calciatori italiani. L’ex portiere ha utilizzato l’esempio di Pio Esposito, attaccante dell’Inter, per rafforzare il suo punto di vista. “Come quello su Pio Esposito che all’Inter non gioca mai. Per me è una follia. Parliamo di un ragazzo bravo, di cui tutti parlano bene, che ha fatto bene anche oggi. Credo rimanga, ma anche solo pensare che possa andare via è roba da ricovero”, ha aggiunto Viviano. Questo parallelo tra Piccoli e Pio Esposito sottolinea una tendenza preoccupante: la difficoltà per i giovani talenti italiani di trovare spazio e fiducia nelle grandi squadre, anche dopo aver dimostrato il proprio valore. Piccoli ha saputo esprimersi con efficacia in Serie A, ma spesso i giocatori italiani sono costretti a fare i conti con una mentalità di mercato che privilegia l’estero.