Il direttore sportivo del Cagliari, Guido Angelozzi, ha offerto una panoramica sulla sua nuova avventura in Sardegna e sulle strategie di mercato che stanno plasmando la squadra rossoblù. In un’intervista rilasciata in vista della sfida di Coppa Italia contro il Frosinone, sua ex squadra, Angelozzi ha condiviso riflessioni sul suo passato e sul progetto Cagliari, delineando la filosofia che guiderà le future operazioni e la costruzione di un organico giovane e ambizioso.
Il ritorno a Frosinone e i ricordi di Angelozzi
Angelozzi ha espresso grande emozione per il prossimo confronto con il Frosinone, definendolo un momento speciale. “Domani sarà un giorno speciale perché rivedrò tutti i miei collaboratori, calciatori e dirigenti. Rincontrerò tutta la mia famiglia calcistica”, ha dichiarato il direttore sportivo. Ha ripercorso gli anni trascorsi nel club ciociaro, sottolineando il legame profondo e la libertà operativa concessagli dal presidente Stirpe. “A Frosinone anni bellissimi. Non per presunzione, ma lo dicevo quando stavo a Frosinone. Per me sarà difficile ripetere quella squadra a Frosinone: mi sono sentito a casa, ho tanti amici, ho incontrato il presidente Stirpe che mi ha fatto lavorare come volevo”, ha aggiunto, evidenziando come la squadra attuale del Frosinone, che sta ottenendo ottimi risultati, sia in gran parte composta da giocatori della stagione precedente. Ha anche menzionato una serie sfortunata di infortuni che ha colpito il club ciociaro: “L’anno scorso è stato un anno sfortunato, se andate a vedere la squadra di adesso che sta facendo benissimo, otto su undici sono dell’anno passato. Purtroppo la disgrazia infortuni continua, oggi mi hanno detto che in 5 sono rimasti a casa per infortunio, la sfiga prosegue”.
La scommessa Cagliari: un progetto giovane e ambizioso
Il direttore sportivo ha poi spostato l’attenzione sulla sua nuova avventura in Sardegna, fornendo un primo bilancio dopo le prime quattro giornate di campionato. “A Cagliari siamo partiti bene ma sono passate solo quattro giornate. Abbiamo un allenatore esordiente, giovanissimo ma predestinato perché ha personalità”, ha affermato Angelozzi, mostrando fiducia nel tecnico e nel progetto. Ha descritto il Cagliari come una squadra costruita con un’ottica di gioventù, con l’obiettivo primario di raggiungere la salvezza il prima possibile. Le sue parole riflettono una strategia chiara: puntare su elementi promettenti e su una guida tecnica con forte personalità per affrontare le sfide del campionato, con la speranza di “fare risultati per salvarci il prima possibile”.
I talenti scoperti: da Barrenechea alla Champions
Angelozzi ha ricordato con orgoglio alcuni dei talenti lanciati durante la sua gestione al Frosinone, che ora stanno brillando in contesti importanti. Ha menzionato Enzo Barrenechea, sottolineando come la sua previsione di vederlo in Champions League fosse inizialmente accolta con scetticismo. “Quando dicevo che Barrenechea sarebbe arrivato in Champions League si mettevano a ridere”, ha rivelato. Ha citato anche Matías Soulé, accostato alla Roma, e Kaio Jorge, capocannoniere in Brasile, come esempi del suo occhio per i giovani promettenti. “Io porterò nel cuore tutti i calciatori che ho portato a Frosinone, tutti mi hanno dato soddisfazioni. Per me sono stati tutti importanti”, ha concluso, riconoscendo anche qualche errore, come l’acquisto di Bonifazi dopo la partenza improvvisa di Huijsen: “Qualche giocatore l’ho sbagliato, l’anno della Serie A dopo Hujsen che ci ha improvvisamente lasciato ho dovuto prendere Bonifazi che non stava bene, questa è stata una mia colpa. Però avevo i documenti firmati da Huijsen”.
La scelta Cagliari: un nuovo ciclo dopo Frosinone
La decisione di lasciare Frosinone per accettare l’offerta del Cagliari è stata presentata da Angelozzi come la naturale conclusione di un ciclo e l’inizio di una nuova, irrinunciabile opportunità. “Per me si era chiuso un ciclo, anche anni prima potevo andare via ma credevo nel percorso. Dopo la scorsa stagione ho capito che era meglio dar spazio ad altri”, ha spiegato il dirigente. Ha rivelato che il Cagliari è subentrato in un momento in cui aveva già comunicato la sua intenzione di lasciare il Frosinone e stava valutando altre destinazioni. “Del Cagliari mi è successo alla fine, quando avevo già detto alla società che sarei andato via. Dovevo andare in un’altra squadra ed invece poi il Cagliari mi ha convinto”, ha detto, esprimendo gratitudine per il Frosinone e per le persone con cui ha lavorato: “Frosinone per me è un posto meraviglioso, perché è un posto in cui ci si può esprimere. Ringrazierò sempre il presidente e tutti coloro con cui ho lavorato. Ho degli amici cari a Frosinone, mi sono allontanato a malincuore”.