Il calciomercato è un vortice di voci e speculazioni, e in questo scenario, il nome di Elia Caprile, portiere del Cagliari, ha iniziato a circolare con insistenza. Le indiscrezioni lo vedrebbero nel mirino dell’Inter, che lo osserverebbe come possibile erede di Yann Sommer. Tuttavia, le recenti dichiarazioni del giovane estremo difensore gettano una luce chiara sul suo presente e futuro, ribadendo un legame profondo con la maglia rossoblù e un senso di appartenenza che va oltre le semplici dinamiche di mercato. Il Cagliari, che ha investito su di lui, si ritrova tra le mani un patrimonio non solo tecnico, ma anche umano, con un giocatore che incarna lo spirito dell’isola.
Il legame indissolubile con la Sardegna
Nonostante le sirene di mercato, Elia Caprile ha espresso con forza il suo attaccamento al Cagliari, definendo l’esperienza in Sardegna come un vero e proprio onore. In un’intervista il portiere ha dichiarato: «Sarò sempre grato a questo club: l’ho scelto con tanta voglia di rimettermi in gioco». Ha poi aggiunto, sottolineando la peculiarità del club sardo: «Giocare per il Cagliari significa rappresentare un’isola intera. È una responsabilità, ma non una pressione: è una gioia, un vanto. Sono poche le squadre al mondo che possono rappresentare una regione e un popolo, è un aspetto che ti rende ancora più attaccato alla squadra». Parole che blindano la sua posizione e rafforzano il suo status di punto fermo per la squadra.
Il percorso di Caprile: da Napoli al riscatto rossoblù
La storia recente di Caprile è un esempio di come il Cagliari abbia saputo cogliere un’opportunità di mercato trasformandola in un successo. L’inizio del 2024 lo aveva visto al Napoli, dove ricopriva il ruolo di riserva di Alex Meret. Successivamente, si è concretizzato uno scambio di prestiti che lo ha portato in Sardegna, mentre Simone Scuffet faceva il percorso inverso. A metà giugno, il Cagliari ha esercitato l’opzione di riscatto, acquisendo a titolo definitivo il cartellino del portiere. Questa mossa ha dimostrato la fiducia del club nelle sue capacità, fiducia ripagata da prestazioni costantemente convincenti e un numero esiguo di errori. Caprile stesso ha commentato il suo rendimento: «I complimenti fanno piacere, vuol dire che sto lavorando nel modo giusto. Dallo scorso gennaio il Cagliari mi ha dato la possibilità di tornare a essere protagonista e giocare con continuità, ora penso soltanto ad allenarmi ogni giorno e aiutare la squadra a raggiungere il nostro obiettivo».
L’influenza di Pisacane e gli obiettivi stagionali
Tra i fattori che hanno contribuito all’ottimo inizio di stagione del Cagliari e alla crescita di Caprile, spicca l’impatto di Fabio Pisacane, alla sua prima esperienza da allenatore in Serie A. Il portiere ha elogiato il tecnico per il suo approccio diretto e la sua capacità di motivare la squadra: «Il mister è molto esigente con noi, ma se gli dai tutto sa anche venirti incontro. È giovane, è stato calciatore sino a qualche anno fa e ha un rapporto molto schietto con noi: ci sta dando una grossa mano». Nonostante una classifica positiva, Caprile mantiene i piedi per terra, in linea con la filosofia del mister: «Siamo partiti bene, ma tra di noi – come dice il mister – diciamo di dover tenere i piedi ben ancorati a terra e continuare a lavorare. Solo col lavoro ci toglieremo certe soddisfazioni: l’obiettivo primario è raggiungere il prima possibile la salvezza».
Un nuovo capitolo personale in arrivo
Oltre agli impegni sul campo, il 2024 riserverà a Elia Caprile un altro momento indimenticabile sul piano personale. Il portiere ha condiviso la gioia per l’imminente paternità, un evento che segnerà l’inizio di una nuova fase della sua vita. «A novembre io e la mia compagna Emily diventeremo genitori: manca davvero poco, siamo in attesa di Edoardo e non vediamo l’ora. Si aprirà per noi un percorso nuovo di vita, a volte anche magari complicato ma comunque bellissimo», ha rivelato Caprile.