L’Inter celebra la sua terza vittoria consecutiva, un successo che consolida la sua posizione in campionato e in Europa. La sfida contro il Cagliari, seppur vinta, ha riservato momenti di tensione e ha messo in luce la capacità di adattamento della squadra di Cristian Chivu, che ha commentato la prestazione e l’esordio con gol del giovane Francesco Pio Esposito.
L’analisi di Chivu: tra sorpresa tattica e gestione del vantaggio
Il tecnico nerazzurro, Cristian Chivu, ha analizzato la gara con lucidità, sottolineando come la sua formazione sia stata costretta a rivedere i piani iniziali. “Siamo stati colti di sorpresa dalla loro mossa tattica, avevamo preparato la gara su presupposti diversi, ma la squadra ha saputo reagire prontamente,” ha dichiarato Chivu. Nonostante un avvio promettente con un gol rapido, l’Inter non è riuscita a chiudere definitivamente la partita, permettendo al Cagliari di riprendere coraggio e di inserire ulteriori elementi offensivi. “Dopo il vantaggio iniziale, non siamo riusciti a dare il colpo di grazia, e questo ha permesso ai nostri avversari di riprendere fiducia, rischiando qualcosa,” ha ammesso il mister, esprimendo comunque piena soddisfazione per la prestazione complessiva e per i tre punti conquistati.
Francesco Pio Esposito: un futuro da costruire con cautela
Un capitolo a parte merita l’esordio con gol in Serie A di Francesco Pio Esposito, un talento purissimo classe 2005. Chivu ha voluto smorzare gli entusiasmi eccessivi, pur riconoscendo le immense qualità del giovane attaccante. “Francesco Pio è un talento purissimo, un ragazzo del 2005 che ha già dimostrato grande maturità. Il suo primo gol in Serie A è un traguardo importante, ma è fondamentale che continui a lavorare con umiltà e dedizione,” ha affermato il tecnico. Ha elogiato la sua capacità di giocare per la squadra, la sua freddezza sotto porta e la sua assenza di timore, ma ha ribadito la necessità di non caricare il ragazzo di troppe aspettative, lasciandogli il tempo di crescere e consolidarsi.
La solidità del centrocampo e la sfida fisica del Cagliari
Interrogato sui momenti di difficoltà vissuti nella ripresa, Chivu ha preferito spostare l’attenzione sulle occasioni create dalla sua squadra. “Preferisco concentrarmi sulle occasioni che abbiamo creato, come i due legni colpiti da Calhanoglu e Mkhitaryan,” ha risposto con un sorriso. Ha poi riconosciuto la pericolosità del Cagliari, descritto come una delle squadre più alte d’Europa e temibile sui calci piazzati. “Avevamo preparato anche questo aspetto, ma i cambi hanno modificato la nostra struttura fisica, portandoci ad abbassarci un po’. L’importante, alla fine, è non aver subito gol,” ha concluso. Un ruolo cruciale in questo è stato giocato dal centrocampo: “Il nostro centrocampo è un pilastro. Giocatori come Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan offrono qualità e copertura, ma la profondità della rosa, con elementi come Zielinski, Diouf, Frattesi e Sucic, mi offre infinite possibilità. Ogni partita richiede scelte specifiche e loro mi mettono in difficoltà con la loro qualità.”
Il Cagliari: una reazione di carattere
Dall’altra parte del campo, il Cagliari ha dimostrato carattere e capacità di reazione. Il cambio di modulo iniziale ha sorpreso gli avversari, e la squadra ha saputo sfruttare i momenti di incertezza dell’Inter per guadagnare terreno e creare pericoli. La loro notevole statura, come evidenziato da Chivu, li rende particolarmente insidiosi sulle palle inattive, un aspetto che ha tenuto in allerta la difesa nerazzurra per buona parte del match.