In un momento di grande attenzione per il calcio italiano, con la Nazionale pronta ad affrontare Israele e la possibile presenza di Francesco Pio Esposito dal primo minuto, il procuratore Roberto La Florio ha offerto una prospettiva approfondita sulla straordinaria parabola calcistica della famiglia Esposito. Le sue dichiarazioni, rilasciate ai microfoni di Radio Sportiva , tracciano un percorso che dalle giovanili di Castellammare di Stabia ha condotto i tre fratelli – Salvatore, Sebastiano e Francesco Pio – fino ai palcoscenici della Serie A e della Nazionale azzurra.
La scoperta dei talenti a Castellammare
La storia dei fratelli Esposito affonda le radici a Castellammare di Stabia, dove il loro talento fu notato per la prima volta da Roberto Clerici, un osservatore di grande acume, purtroppo scomparso, noto per aver scoperto campioni del calibro di Pirlo e Corini. Clerici individuò Salvatore e Sebastiano durante un torneo nel Napoletano, rimanendo particolarmente colpito da Sebastiano, che all’epoca era più avanti nel suo ruolo e mostrava già una visibilità superiore. La famiglia si trasferì poi a Brescia, supportata dalla società Voluntas, legata al settore giovanile del club lombardo. Questo permise ai genitori di gestire la vita familiare e lavorativa con i quattro figli, inclusa una sorella. Tuttavia, le difficoltà economiche del Brescia portarono a una cessazione di questo sostegno, spingendo la famiglia a cercare nuove opportunità per il futuro calcistico dei ragazzi.
L’intervento di La Florio e l’approdo all’Inter
Nel maggio del 2014, Roberto La Florio fu interpellato per trovare una soluzione alla situazione dei fratelli Esposito. Il padre dei ragazzi, infatti, non intendeva firmare un nuovo contratto con il Brescia per Salvatore, che a ottobre avrebbe compiuto 14 anni e avrebbe dovuto sottoscrivere un quadriennale più uno. La famiglia cercava un club che potesse offrire maggiore sicurezza, anche economica. La Florio si attivò prontamente, trovando nell’Inter, e in particolare nel direttore del settore giovanile Roberto Samaden, la destinazione ideale. L’accordo fu raggiunto in sole 24 ore. Sebastiano, già allora, era considerato il più promettente dei tre fratelli, e l’Inter non esitò a puntare su di lui. La Florio ricorda le parole di Samaden: “Se non faccio il 2002 qui, mi strappano il contratto“, a testimonianza dell’eccezionale potenziale di Sebastiano, che mostrava “personalità, tecnica e maturità fuori dal comune per la sua età”.
Il percorso dei fratelli e il legame con Cagliari
Il percorso dei fratelli Esposito ha raggiunto livelli significativi, con Sebastiano e Francesco Pio che militano in Serie A e hanno vestito la maglia della Nazionale. Roberto La Florio si dichiara non sorpreso da tale ascesa, avendo riconosciuto fin da giovane il talento di Francesco Pio, che “dava al bianco, come si dice”, e mostrava qualità eccezionali. Pio, infatti, è un giocatore capace di far girare la squadra, abile nel tenere palla, dotato di forza e intuito, e con una tecnica raffinata, come dimostrato da un gol di esterno che “non è da tutti”. Anche Salvatore, sebbene sulla carta possa sembrare meno quotato, è descritto come un giocatore importante, con “visione, tiro, fisico e cattiveria“, e La Florio è convinto che possa affermarsi in Serie A, ricordando come anche Roberto Mancini lo avesse convocato in Nazionale.