Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel gennaio 2024, l’ex centrocampista del Cagliari Paolo Faragò ha intrapreso un nuovo percorso di vita lontano dai campi da gioco. Ospite del programma “Un caffè a Radio X”, ha condiviso i dettagli della sua scelta di rimanere in Sardegna per dedicarsi a un progetto ambizioso nel settore della viticoltura, nelle colline del Parteolla.
L’addio al calcio e la scelta della Sardegna
La decisione di ritirarsi a soli 30 anni è nata da una profonda riflessione personale e familiare. Faragò ha spiegato di non voler più sottostare alla vita da “nomade” che il calcio impone, desiderando invece stabilità. “Avevo deciso di mettere radici, di immaginare la mia famiglia qui, in Sardegna”, ha dichiarato durante l’intervista. Una volontà condivisa con la moglie, conosciuta proprio a Cagliari, che ha portato la coppia a una conclusione naturale: “Ci siamo guardati un giorno e abbiamo detto: ‘Mi sa che stiamo bene in Sardegna’. E abbiamo comprato casa”.
Dalla maglia rossoblù alle Tenute Faragò
La passione per il mondo del vino è sbocciata nel 2021, quando era ancora un calciatore in attività. Partito da zero, si è affidato a esperti del settore per apprendere i segreti della viticoltura. Oggi, le sue “Tenute Faragò”, situate tra Serdiana e Soleminis, producono circa 18 mila bottiglie. Tuttavia, come sottolinea lo stesso ex giocatore, la priorità non è la quantità. “Il mio obiettivo è fare meno bottiglie possibili, ma di qualità”, ha affermato, evidenziando il desiderio di offrire un’esperienza unica piuttosto che conquistare ampie fette di mercato. La scelta del Parteolla non è casuale, ma legata alla vicinanza con Cagliari e alla forte tradizione agricola della zona.
Un progetto che va oltre il vino
L’ambizione di Faragò non si limita alla produzione vinicola. In una intervista che puoi leggere su tuttocagliari.net, l’ex centrocampista ha rivelato di stare creando un’esperienza rurale completa. Il suo progetto include la piantumazione di ulivi, melograni, pistacchi, la creazione di un orto e l’installazione di arnie per le api, con l’idea di aggiungere anche degli animali. “Voglio che sia un luogo dove una famiglia possa venire e vivere la campagna, non solo degustare il vino”, ha spiegato. Un ritorno alla terra e ai suoi ritmi, basato su sostenibilità e biodiversità, per una nuova vita più autentica dopo una carriera nel calcio professionistico.




