Una data cerchiata in rosso sul calendario di ogni tifoso del Cagliari: il 25 novembre 1993. In quella serata, la squadra sarda scrisse una delle pagine più memorabili della sua avventura europea, andando a vincere con autorità sul campo del Mechelen per 3-1. La partita, valida per l’andata degli ottavi di finale della coppa europea, mise in mostra la forza e la determinazione di un gruppo capace di ipotecare la qualificazione già nei primi novanta minuti.
La cronaca di una notte indimenticabile
La sfida si disputò all’Achter de Kazerne, uno stadio da 7.000 posti che spinse i padroni di casa con grande calore. Sotto la direzione dell’arbitro spagnolo José María García-Aranda, il Cagliari non si fece intimidire e interpretò la gara con personalità. Il primo sigillo arrivò al 33′, quando Gianfranco Matteoli portò in vantaggio i rossoblù, concretizzando un approccio determinato. La reazione del Mechelen non si fece attendere e, appena cinque minuti dopo, al 38′, Czerniatynski trovò la rete del pareggio. L’equilibrio, però, era destinato a spezzarsi di nuovo. Nel finale di partita, la squadra sarda dimostrò una freddezza straordinaria: prima Luís Oliveira all’80’ e poi Vittorio Pusceddu all’87’ firmarono le reti che fissarono il punteggio sul definitivo 3-1, un risultato pesante in vista del ritorno.
Un passo decisivo verso i quarti di finale
Quel successo in trasferta fu il preludio alla qualificazione. Nella gara di ritorno in Sardegna, il Cagliari gestì il vantaggio e si impose nuovamente, questa volta con un netto 2-0. Il risultato complessivo di 5-1 sancì il meritato passaggio del turno ai quarti di finale. La prestazione offerta in Belgio, caratterizzata da solidità difensiva, organizzazione tattica e cinismo in attacco, rimane ancora oggi uno dei momenti più alti e celebrati nella storia europea del club isolano, un ricordo indelebile per tutti i suoi sostenitori.




