Cagliari, l'ex Faragò: "Faticavo a camminare, ecco perché ho smesso. Ora produco vino"
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Cagliari, l’ex Faragò: “Faticavo a camminare, ecco perché ho smesso. Ora produco vino”

Paolo Faragò racconta la sua difficile decisione di lasciare il calcio a causa degli infortuni e la scelta di vita di rimanere a Cagliari.

Paolo Faragò, ex centrocampista del Cagliari, ha condiviso in una recente intervista a La Gazzetta dello Sport le ragioni profonde che lo hanno portato a dire addio al calcio giocato e a scegliere di stabilirsi in Sardegna.

Una decisione sofferta ma inevitabile

La carriera di Faragò è stata messa a dura prova da una serie impressionante di problemi fisici. L’ex giocatore ha raccontato di aver subito ben quattordici interventi chirurgici, una situazione che lo ha costretto a un uso continuo di farmaci e antidolorifici. Il dolore era tale da impedirgli non solo di allenarsi, ma anche di compiere gesti semplici come una passeggiata. “Dopo ogni operazione restavo almeno per un paio di mesi in stampelle. Non c’erano altre soluzioni, dovevo fermarmi”, ha spiegato.

Il legame con Cagliari e il ricordo del campo

Oltre alle motivazioni fisiche, Faragò ha espresso il desiderio di allontanarsi da alcune dinamiche del mondo del calcio, descritto come un ambiente che “ti rende nomade, non metti mai radici”. La sua volontà era quella di costruire una stabilità per sé e per la sua famiglia, e ha scelto Cagliari come luogo in cui mettere radici. Nell’intervista ha ripercorso la sua avventura in rossoblù, iniziata con continuità di prestazioni e anche qualche gol. Il momento cruciale è arrivato nel maggio 2019 con il primo grave infortunio. Dopo cinque mesi di riabilitazione, il rientro in campo a ottobre contro la Spal, con il gol del definitivo 2-0, sembrava un nuovo inizio. “Poi il buio”, ha concluso amaramente, descrivendo l’inizio del suo calvario.