L’eco della finale playoff che ha riportato il Cagliari in Serie A risuona ancora nelle parole di chi, quella sera, era dall’altra parte della barricata. Mirco Antenucci, ex attaccante del Bari, è tornato a parlare di quella doppia sfida indimenticabile, svelando retroscena e stati d’animo legati a un epilogo che ha segnato la storia recente di entrambi i club. Nel corso di un’intervista al canale YouTube ‘Modi’, il calciatore ha ripercorso i momenti chiave di quella partita.
Il rigore contro Radunovic: l’episodio chiave della gara d’andata
Antenucci si è soffermato in particolare sulla gara d’andata, un match ricco di colpi di scena. Ha ricordato le difficoltà iniziali del suo Bari, che si trovava in svantaggio e con l’inerzia della partita a favore del Cagliari. L’attaccante ha menzionato le occasioni avute dai pugliesi, tra cui il rigore sbagliato da Walid Cheddira. Il destino, però, ha offerto una seconda chance al Bari proprio al novantesimo minuto, con un altro calcio di rigore. “Mignani mi chiese di entrare, anche se non stavo scaldandomi”, ha raccontato Antenucci, descrivendo la richiesta del suo allenatore di prendersi la responsabilità del tiro. L’attaccante non ha tradito la fiducia, spiazzando Boris Radunovic dal dischetto.
Il rammarico per il ritorno e lo spettro della sconfitta
Il racconto si sposta poi sulla partita di ritorno, un evento attesissimo con sessantamila spettatori a riempire lo stadio. Per Antenucci, quella serata si è trasformata in “uno dei più grandi rimpianti”, poiché non ebbe l’opportunità di scendere in campo. Ma le conseguenze di quella promozione sfumata, secondo l’ex attaccante, sono andate oltre la delusione del momento.




