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Cagliari e Pisa, una statistica svela un approccio difensivo speculare

In vista della sfida all’Unipol Domus, un dato statistico accomuna Cagliari e Pisa. Entrambe le squadre preferiscono non pressare alto, ma l’efficacia nel capitalizzare i recuperi è molto diversa.

In vista della sedicesima giornata di Serie A, che vedrà il Cagliari ospitare il Pisa all’Unipol Domus, un’interessante analisi statistica rivela un tratto tattico comune a entrambe le squadre. La sfida di domenica alle 12:30 si preannuncia non solo come una battaglia per i tre punti, ma anche come un confronto tra due approcci di gioco che, pur partendo da una base simile, producono esiti radicalmente diversi.

Una strategia attendista condivisa

Secondo un’analisi di Opta, Cagliari e Pisa sono le due squadre del campionato che tendono meno a interrompere le azioni avversarie nella metà campo offensiva. Con 111 “interruzioni alte” per i rossoblù e 127 per i nerazzurri, emerge una chiara preferenza da parte di entrambi i tecnici per una fase difensiva più compatta e posizionale. Anziché puntare su un pressing asfissiante e immediato, le due formazioni privilegiano la copertura degli spazi e una maggiore densità nella propria metà campo, attendendo l’avversario.

Il cinismo che fa la differenza

Se la strategia in fase di non possesso appare simile, è nella capacità di capitalizzare i palloni recuperati che si manifesta la grande differenza. Il Cagliari, infatti, non è ancora riuscito a segnare un gol in seguito a un recupero palla offensivo in questo campionato. Al contrario, il Pisa si è dimostrato estremamente cinico, avendo già realizzato due reti nate da queste situazioni. Questa efficacia proietta i toscani ai vertici di questa speciale classifica, dietro solo a squadre come Inter (5 gol), Sassuolo (4) e Lazio (3), evidenziando una pericolosità in transizione che la difesa sarda dovrà assolutamente neutralizzare.