In un’intervista concessa a Rivista Undici, il portiere Elia Caprile ha condiviso un momento fondamentale del suo percorso di crescita, legato al suo passato nel Cagliari. L’estremo difensore ha sottolineato l’importanza di un dialogo con Walter Bressan. All’epoca preparatore dei portieri del club sardo, Bressan si rivelò determinante per il suo futuro professionale.
La scelta: cacciatore o rimpianto
Caprile ha rievocato un periodo complesso della sua adolescenza. Un momento in cui, non trovando spazio in campo, aveva iniziato a perdere la concentrazione, privilegiando le uscite con gli amici agli impegni sportivi. Fu allora che Bressan intervenne con parole incisive, mettendolo di fronte a una scelta cruciale. L’ex portiere lo sfidò a decidere se voleva diventare un “cacciatore”, determinato a raggiungere i propri obiettivi, oppure rassegnarsi a una vita con il rimpianto di non aver lottato per il suo sogno. Questo confronto, proveniente da una figura di esperienza come Bressan, che aveva calcato i campi della Serie A e B, ebbe un impatto profondo su Caprile. Da quel giorno, il giovane portiere cambiò radicalmente approccio. Ridusse le distrazioni, migliorò l’alimentazione e intensificò la qualità dei suoi allenamenti, lavorando con una nuova e più intensa focalizzazione. Un cambiamento che, secondo le sue stesse parole, è stato decisivo: “Senza di lui oggi probabilmente non sarei in Serie A”, ha raccontato.



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