Il 16 dicembre 1990 si è scritta una delle pagine più emozionanti nella storia del Cagliari. Al Delle Alpi di Torino, la squadra di Claudio Ranieri, allora neopromossa e in fondo alla classifica con soli nove punti, affrontava la Juventus di Maifredi. Contro ogni pronostico, i rossoblù riuscirono a conquistare un pareggio per 2-2 che diede il via a una memorabile rincorsa verso la salvezza.
Un inizio da incubo e la riscossa guidata dai senatori
La partita per il Cagliari iniziò nel peggiore dei modi. Dopo appena venti minuti, la Juventus si trovava già in vantaggio per due a zero grazie alle reti di Di Canio e Marocchi, che approfittarono di alcune incertezze della difesa sarda. Con un passivo così pesante e una situazione di classifica critica, il ritorno in Serie B sembrava quasi inevitabile. Fu in quel momento che i giocatori di maggiore esperienza, Francescoli e Matteoli, presero in mano le redini della squadra, trascinando i compagni più giovani e infondendo la convinzione che l’impresa fosse ancora possibile. La reazione si concretizzò al 35′, quando su un calcio di punizione di Fonseca che si stampò sulla traversa, Cornacchia fu il più lesto di tutti a ribadire in rete per il gol che riaprì la partita.
Il pareggio di Cappioli che vale una stagione
Nella ripresa, la Juventus cercò di chiudere definitivamente l’incontro, ma il Cagliari mostrò una straordinaria capacità di soffrire, resistendo agli attacchi bianconeri e ripartendo in contropiede. La determinazione dei rossoblù fu premiata a quindici minuti dal fischio finale. Un’inarrestabile azione personale di Fonseca sulla fascia destra si concluse con un cross basso al limite dell’area, dove si avventò Cappioli. Il ‘cavallo pazzo’, con un preciso tiro di destro, superò il portiere Tacconi, siglando il gol del definitivo 2-2. Quel punto, ottenuto con cuore e carattere, si rivelò fondamentale, segnando l’inizio della rimonta che avrebbe portato il Cagliari a una storica salvezza.




