Il Cagliari si trova in una fase cruciale del calciomercato estivo, con diverse questioni interne da risolvere. La situazione più delicata riguarda il futuro del Direttore Sportivo Nereo Bonato, la cui permanenza sembra sempre più incerta. Le dinamiche interne alla società sarda potrebbero portare a un cambiamento significativo nella gestione sportiva del club.
Bonato-Cagliari: rottura in vista?
Il futuro di Nereo Bonato al Cagliari appare sempre più compromesso. Secondo quanto riportato, la società avrebbe proposto a Bonato un nuovo ruolo, focalizzato sull’attività di scouting e operazioni di mercato, ridimensionando il suo ruolo decisionale sul campo. Questa riorganizzazione interna, con l’assegnazione di responsabilità operative a Roberto Muzzi, sembra essere la principale causa del dissenso. La presunta incompatibilità con la scelta di Fabio Pisacane per un incarico all’interno della struttura sportiva ha acuito le tensioni, rendendo la sua posizione insostenibile. Il contratto di Bonato con il Cagliari è valido fino a giugno 2026, ma la situazione attuale suggerisce una possibile risoluzione anticipata. La decisione finale spetta al presidente Giulini, che dovrà valutare attentamente le implicazioni di questa scelta per il futuro del club. Una separazione consensuale potrebbe essere la soluzione più praticabile, ma non è escluso che la questione possa protrarsi, creando ulteriori incertezze.
Muzzi pronto a raccogliere l’eredità?
L’assegnazione di maggiori responsabilità operative a Roberto Muzzi, attuale direttore tecnico della Primavera rossoblù, sembra indicare una possibile successione a Nereo Bonato nel ruolo di direttore sportivo. Muzzi, già presente all’interno della struttura del Cagliari, potrebbe rappresentare una soluzione interna per garantire la continuità e la conoscenza dell’ambiente. La sua promozione a un ruolo di maggiore responsabilità potrebbe essere vista come un segnale di fiducia da parte della società, che punta su un profilo già integrato nel club. Tuttavia, la scelta di Muzzi dovrà essere valutata attentamente, considerando la sua esperienza e le sue capacità di gestione del mercato. La sua nomina a direttore sportivo comporterebbe una riorganizzazione interna, con la necessità di definire chiaramente i ruoli e le responsabilità di ciascun membro dello staff tecnico.