Il dibattito sull’impatto delle pause per le nazionali sui campionati di club si riaccende, alimentato dalle recenti osservazioni del giornalista Umberto Chiariello. Nel suo editoriale per Canale 21, Chiariello ha posto l’accento su come queste interruzioni non solo frammentino il ritmo delle competizioni, ma aumentino anche esponenzialmente il rischio di infortuni, con conseguenze potenzialmente devastanti per le squadre.
Il peso delle interruzioni secondo Chiariello
Chiariello ha evidenziato una problematica ricorrente nel calendario calcistico, affermando che “le continue interruzioni per gli impegni delle nazionali finiscono per spezzettare il campionato, rendendolo meno fluido e prevedibile“. Questa frammentazione, secondo il giornalista, è aggravata dalla frequenza con cui i giocatori sono chiamati a rispondere alle convocazioni, aumentando la probabilità di infortuni. “Gli infortuni a catena, spesso conseguenza diretta degli impegni con le selezioni, possono alterare in modo significativo l’esito delle stagioni”, ha aggiunto, sottolineando come la storia del calcio sia costellata di esempi eloquenti.
Cagliari e Gigi Riva: un precedente storico
Per illustrare la sua tesi, Chiariello ha richiamato un episodio che ha segnato un’epoca: la vicenda del Cagliari campione d’Italia nel 1969-70. La squadra sarda, guidata dal leggendario Gigi Riva, si trovava all’apice del successo. “Dopo aver conquistato lo scudetto, il Cagliari era ancora la squadra da battere, partita con grande slancio anche nella stagione successiva”, ha ricordato il giornalista. Tuttavia, il destino del club fu tragicamente influenzato da un infortunio subito da Riva durante un impegno con la nazionale. “Un intervento durissimo durante una partita internazionale compromise la sua stagione e, di fatto, le ambizioni del Cagliari“, ha commentato Chiariello, evocando il ricordo della disperazione dei compagni di squadra che compresero immediatamente la gravità della situazione. “Senza il suo fuoriclasse, il Cagliari perse la sua competitività, pagando un tributo altissimo agli impegni della nazionale”, ha concluso, sottolineando come quell’evento abbia privato il calcio italiano di un’altra potenziale leggenda per quella squadra.