Esattamente 32 anni fa, il Cagliari visse una giornata indimenticabile, travolgendo il Pescara per 4-0 e conquistando la qualificazione alla Coppa UEFA. In un Sant’Elia gremito, la squadra sarda dominò l’incontro, regalando ai suoi tifosi una gioia immensa. La vittoria, unita ai risultati negativi delle dirette concorrenti, spalancò le porte dell’Europa al Cagliari, a 21 anni dall’ultima partecipazione. Mazzone esultò: “L’Europa è realtà!”.
Formazioni iniziali e tattiche a confronto
Il Cagliari di Mazzone si presentò in campo con una formazione offensiva, schierando Ielpo tra i pali, una linea difensiva composta da Pusceddu, Festa, Firicano e Napoli, un centrocampo dinamico con Bisoli, Cappioli e Matteoli, e un tridente d’attacco stellare formato da Francescoli, Moriero e Oliveira. L’obiettivo era chiaro: aggredire subito il Pescara e mettere in cassaforte la vittoria. Zucchini, allenatore del Pescara, rispose con un modulo più prudente, affidandosi a Marchiori in porta, una difesa a quattro con Alfieri, Sivebaek, Di Toro e Dicara, un centrocampo folto con Nobile, De Juliis ed Epifani, e un attacco guidato da Borgonovo, Palladini e Compagno. La strategia era quella di contenere gli attacchi del Cagliari e cercare di colpire in contropiede. Tuttavia, l’approccio tattico del Pescara si rivelò inefficace di fronte alla furia agonistica dei rossoblù, che fin dai primi minuti imposero il proprio gioco e misero alle corde gli avversari. La scelta di Mazzone di puntare su un attacco spregiudicato si rivelò vincente, con Francescoli, Moriero e Oliveira che crearono costantemente pericoli per la difesa abruzzese. L’atmosfera allo stadio Sant’Elia era elettrica, con oltre 22.000 tifosi pronti a sostenere la squadra e a spingerla verso la vittoria.
Un primo tempo da sogno: il Cagliari ipoteca la qualificazione
Il Cagliari entrò in campo con una determinazione feroce, deciso a non lasciare scampo al Pescara. La partenza fu fulminante: dopo appena un minuto, Bisoli sbloccò il risultato con un preciso colpo di testa, sfruttando al meglio un cross dalla fascia. L’entusiasmo del pubblico raggiunse l’apice, e la squadra sarda continuò ad attaccare a testa bassa. Passarono solo quattro minuti, e Oliveira raddoppiò il vantaggio con un tiro potente e preciso, che non lasciò scampo al portiere avversario. Il Pescara accusò il colpo, e il Cagliari continuò a dominare il gioco, creando numerose occasioni da gol. Francescoli orchestrò magistralmente la manovra offensiva, Moriero si rese protagonista di giocate spettacolari, e Oliveira si confermò un attaccante implacabile. La difesa del Pescara andò in tilt, incapace di arginare le offensive dei rossoblù. Poco prima dell’intervallo, Moriero realizzò un gol da cineteca, con una spettacolare mezza rovesciata che si insaccò alle spalle del portiere. Il Sant’Elia esplose in un boato assordante, e il Cagliari chiuse il primo tempo sul punteggio di 3-0, ipotecando la qualificazione alla Coppa UEFA. La squadra di Mazzone dimostrò di essere superiore in ogni reparto, dominando il gioco a centrocampo, creando pericoli in attacco e difendendo con ordine e attenzione. Il Pescara, invece, si dimostrò incapace di reagire allo strapotere del Cagliari.
Il sigillo di Francescoli e la festa finale
Nella ripresa, il Cagliari controllò agevolmente il vantaggio, senza rinunciare ad attaccare. Mazzone diede spazio a Tejera, che subentrò a Oliveira, per dare freschezza all’attacco. Il Pescara, ormai rassegnato, non riuscì a impensierire la retroguardia sarda. All’84’, Francescoli mise il sigillo sulla partita, realizzando il quarto gol con un preciso diagonale. Il Sant’Elia esplose in un tripudio di gioia, e i tifosi iniziarono a intonare cori di festa. Negli ultimi minuti, Mazzone diede spazio anche al secondo portiere Di Bitonto, che subentrò a Ielpo, per permettergli di partecipare alla festa. Al fischio finale, la gioia dei giocatori e dei tifosi fu incontenibile. Il Cagliari aveva conquistato la qualificazione alla Coppa UEFA, un traguardo storico che mancava da 21 anni. La squadra sarda aveva dimostrato di essere una delle migliori del campionato, grazie a un gioco spettacolare e a un gruppo di giocatori di talento. La vittoria contro il Pescara fu la ciliegina sulla torta di una stagione indimenticabile, che regalò ai tifosi cagliaritani emozioni indescrivibili. La festa si protrasse per tutta la notte, con i giocatori e i tifosi che invasero le strade della città per celebrare l’impresa. Il Cagliari tornava in Europa, e la Sardegna intera era in festa.