Nel calcio contemporaneo, i dati statistici sono diventati uno strumento fondamentale per interpretare le prestazioni di una squadra, andando oltre il semplice punteggio finale. Un’analisi approfondita, basata su un indice specifico che valuta la capacità di una squadra di generare pericoli, offre una nuova prospettiva sul rendimento offensivo del Cagliari.
L’indice di pericolosità offensiva
Secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, che cita il lavoro del sito specializzato One versus One, esiste un indice statistico che misura la propensione generale di una squadra a creare situazioni d’attacco. A differenza degli Expected Goals (xG), che si concentrano sulle occasioni da gol più evidenti, questo parametro considera un ventaglio più ampio di azioni. Vengono inclusi nel calcolo tutti i tentativi di tiro, i passaggi chiave e i cross nell’area avversaria. In questo modo, si ottiene una valutazione complessiva della frequenza e della qualità con cui una formazione riesce a impensierire la difesa avversaria, delineando un quadro della sua pericolosità intrinseca.
Le performance individuali in casa Cagliari
Applicando questa lente di ingrandimento ai singoli giocatori del Cagliari, emergono dati che invitano a una riflessione. Nella classifica generale della Serie A relativa al totale delle conclusioni tentate, i calciatori rossoblù non figurano nelle prime posizioni. Il primo giocatore della squadra sarda menzionato è Folorunsho, al 45° posto, seguito da Sebastiano Esposito in 50ª posizione. Più indietro si trova Gaetano, oltre la 60ª casella. Se si considerano invece uniquementi i tiri indirizzati verso lo specchio della porta, il quadro cambia leggermente: il primo rappresentante del Cagliari in questa graduatoria è Felici, che si attesta al 43° posto. Questi numeri suggeriscono che la squadra potrebbe avere margini di miglioramento sia nel volume complessivo di tiri generati sia, per alcuni dei suoi elementi, nella precisione delle conclusioni.




