Il giornalista de Il Tirreno, Giuseppe Boi, ha recentemente acceso i riflettori sulla complessa situazione che sta vivendo il Cagliari. Attraverso i suoi canali social, Boi ha offerto un’analisi schietta e diretta, puntando il dito sulle difficoltà della squadra e, in particolare, sulle decisioni del tecnico Fabio Pisacane.
La rotta smarrita del Cagliari
Giuseppe Boi non ha usato mezzi termini per descrivere il periodo nero del Cagliari, paragonando la squadra a una nave in balia di una “libecciata”, con il suo “comandante che ha perso la bussola”. Questa metafora potente sottolinea la percezione di una squadra senza una direzione chiara, lontana dalla brillantezza mostrata a inizio stagione. Il giornalista ha evidenziato come le idee tattiche siano apparse “poche e spesso confuse”, con un attacco “inconsistente” e una difesa “poco solida”.
Secondo Boi, il declino è stato innescato da una serie di fattori, tra cui gli infortuni di giocatori chiave come Belotti e la condizione fisica non ottimale di Yerri Mina. Questi eventi avrebbero contribuito a “mandare fuori giri” Pisacane, portando a un mix di “paura e inesperienza, confusione tattica e cattiva gestione tecnica”. Il risultato è un bilancio preoccupante di due punti in cinque giornate e tre sconfitte consecutive in casa.
Le critiche del giornalista si sono concentrate anche sulle scelte tattiche del tecnico, che non avrebbe ancora deciso se adottare una difesa a tre, o a cinque, o a quattro. Boi ha sottolineato le “nove formazioni diverse in nove partite” come un segnale di instabilità, aggiungendo che alcune scelte nell’undici iniziale, pur dando spazio ai giovani, rischiano di “creare tensioni nel gruppo”. Un altro punto dolente sollevato è la gestione del caso Luperto, che “non può essere liquidata con un ‘lo aspettiamo’”, soprattutto alla luce delle “tante, troppe, voci girate negli ultimi giorni” riguardo a uno spogliatoio “spaccato”.




