Cagliari, il pressing sterile che non porta gol in Serie A
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Cagliari, il pressing sterile che non porta gol in Serie A

Il Cagliari in Serie A fatica a rendere efficace il pressing alto, con pochi recuperi offensivi e scarse occasioni da gol generate, secondo i dati Opta. Un’analisi approfondita rivela le difficoltà nel trasformare l’aggressività in pericoli concreti.

In questa stagione di Serie A, un dato in particolare sta emergendo e merita la nostra riflessione: la difficoltà nel trasformare l’aggressività in fase di pressing in concrete occasioni da gol.

Le statistiche Opta, infatti, mettono in luce una fase di pressing alto che, pur presente, fatica a tradursi in efficacia. Il Cagliari ha recuperato appena 18 palloni nella metà campo avversaria. Un numero che ci pone sullo stesso piano del Bologna e ci vede fare meglio solo della Cremonese, che si trova in coda a questa speciale classifica con 12 recuperi. Questo dato suggerisce un’intensità che non sempre si concretizza in un vantaggio tangibile sul campo.

La situazione non migliora quando si analizza la pericolosità offensiva generata da questi recuperi. I sardi hanno prodotto solamente due conclusioni verso la porta avversaria in seguito a un recupero alto. Anche in questo caso, il bottino è identico a quello di Bologna e Cremonese. L’unica squadra a fare peggio è il Lecce, che non ha ancora registrato alcun tiro generato da un pressing vincente. Questi numeri evidenziano una chiara difficoltà nel convertire il lavoro di recupero palla in vere e proprie minacce per le difese avversarie, un aspetto cruciale per la nostra Serie A.