Capradossi: "Ranieri un grande allenatore, ma non l'ho vissuto appieno. Nainggolan? Molto più semplice di come appare"

Capradossi: “Ranieri un grande allenatore, ma non l’ho vissuto appieno. Nainggolan? Molto più semplice di come appare”

Elio Capradossi, ex Cagliari, rivela dettagli inediti su Ranieri, un “grande allenatore” vissuto solo in parte, e su Nainggolan, un compagno “divertente e inclusivo” ben oltre l’immagine pubblica.

Elio Capradossi, ex difensore che ha vestito la maglia del Cagliari, ha offerto uno spaccato della sua esperienza in Sardegna, condividendo aneddoti e impressioni su figure chiave del suo percorso. Intervistato da chiamarsibomber.com, Capradossi ha parlato del tecnico Claudio Ranieri e del centrocampista Radja Nainggolan, due personalità che hanno lasciato un segno nella sua crescita, sia sul piano tecnico che umano.

L’ammirazione per Ranieri e l’infortunio che ha interrotto il percorso

Il difensore ha espresso profonda stima per Claudio Ranieri, descrivendolo come un “grande allenatore e una persona di rara schiettezza”. Nonostante l’ammirazione, Capradossi ha ammesso di non aver potuto vivere appieno l’esperienza sotto la guida del tecnico. Ranieri, subentrato a gennaio, ha avuto il difensore a disposizione per circa due mesi prima che un infortunio al menisco lo costringesse ai box per il resto della stagione. “Ho avuto modo di apprezzare il suo metodo di lavoro e la sua comunicazione con la squadra,” ha dichiarato Capradossi, “ma purtroppo il mio percorso con lui è stato interrotto prematuramente.” Il rientro in campo per l’inizio dell’annata successiva ha segnato la fine di un periodo di collaborazione limitato ma intenso.

Nainggolan, il compagno “divertente e inclusivo”

Parlando di Radja Nainggolan, con cui ha condiviso il campo ai tempi della Roma, Capradossi ha dipinto un ritratto di un compagno “estremamente divertente e socievole”. Ha sottolineato come il centrocampista belga fosse inclusivo con tutti, dai giovani ai veterani. “Il suo approccio con i ragazzi più giovani era lo stesso che riservava ai giocatori più esperti,” ha rivelato l’ex rossoblù, aggiungendo che “dall’interno si percepisce una persona molto più semplice di quanto possa apparire all’esterno.