Caprile a sorpresa: “La cultura giapponese mi aiuta in porta”

Il portiere del Cagliari, Elia Caprile, rivela la sua passione per la cultura giapponese e come questa influenzi la sua performance in campo. Un equilibrio tra mente e corpo.

Nel mondo del calcio, dove la pressione e l’attenzione sono costanti, trovare un equilibrio interiore può fare la differenza tra un buon giocatore e un campione. Elia Caprile, nuovo portiere del Cagliari, sembra aver trovato la sua oasi di pace nella cultura giapponese. In una recente intervista a Cronache di Spogliatoio, ha svelato come questa passione influenzi positivamente la sua performance tra i pali.

La filosofia orientale come alleata

Caprile non nasconde il suo fascino per il Giappone, una cultura che, a suo dire, pone grande enfasi sull’individuo e sulla ricerca della serenità interiore. “Mi piace la loro cultura dell’individuo: il fatto di raggiungere la pace interiore, il fatto di stare bene con se stessi, che è il segreto poi per stare bene con gli altri, di accettarsi nei pregi e nei difetti che ognuno di noi ha”, ha spiegato il portiere. Questa filosofia, secondo Caprile, si traduce in una maggiore accettazione di sé e, di conseguenza, in una migliore gestione delle pressioni del campo.

Dragon Ball: un esempio di vita

Il portiere del Cagliari trova ispirazione anche in Dragon Ball, un’icona della cultura pop giapponese. “DragonBall credo che sia l’esempio perfetto del Giappone, di quello di cui parlavamo prima: la cultura, il fatto che la dedizione, l’equilibrio, il miglioramento a livello personale non siano solo fisici”, ha affermato Caprile. Il percorso di Goku, il protagonista della serie, che non si limita a potenziare la sua forza fisica ma lavora anche sulla mente e sullo spirito, è un modello per il giovane portiere.

Equilibrio interiore: la chiave per un portiere

Caprile è convinto che la pace interiore sia un elemento fondamentale per un portiere, un ruolo che lo vede spesso isolato e sotto pressione. “Avere la pace interiore: secondo me sono tutte cose che anche fanno bene anche al portiere, tu sei da solo in mezzo ad altri 21 calciatori, davanti a 70.000 persone”, ha sottolineato. La capacità di mantenere la calma e l’equilibrio, anche di fronte agli errori o alle difficoltà, è ciò che permette a un portiere di non “uscire fuori dai ranghi” e di dare il meglio di sé.

Un desiderio non esaudito

Nonostante la sua passione per il Giappone, Caprile non è ancora riuscito a ottenere la maglia di un giocatore giapponese. “Quest’anno maglia di Suzuki l’hai dovuta scambiare per forza? Non ci sono riuscito purtroppo, ma se il Parma vuole mandarmela!”, ha confessato con un sorriso, dimostrando che, oltre alla filosofia e alla disciplina, non manca un pizzico di sana autoironia.