Il mondo del giornalismo sportivo è costellato di storie uniche, ma poche eguagliano il fascino e la determinazione che hanno contraddistinto la carriera di Carlo Nesti. In una recente intervista, il celebre cronista ha ripercorso i momenti salienti del suo percorso professionale, soffermandosi su un episodio che lo ha profondamente segnato e che vede protagonista una delle icone più luminose del calcio italiano: Gigi Riva. Le sue parole offrono uno sguardo privilegiato non solo sul mestiere del giornalista, ma anche sul rapporto profondo che si può instaurare tra la stampa e i grandi campioni.
La nascita di Re Artù e la sfida di raggiungere il mito
Nesti ha raccontato come la sua identità professionale sia stata plasmata da un approccio innovativo al giornalismo, che gli valse il soprannome di “Re Artù”. L’idea era quella di riunire idealmente attorno a una “tavola rotonda” i protagonisti del calcio, ponendo loro le stesse domande per cogliere sfumature e prospettive diverse. Ma tra tutti i nomi, uno in particolare rappresentava una vera e propria impresa: Gigi Riva. “Cercare Gigi Riva era come trovare un ago in un pagliaio, ma la sfida mi affascinava e sapevo che la sua storia era fondamentale per il mio percorso”, ha rivelato Nesti, sottolineando la difficoltà di avvicinare un personaggio così riservato e schivo, ma al tempo stesso così amato e rispettato.
Il “colpo” al distributore: un’intervista da leggenda
Il giornalista ha svelato il metodo ingegnoso che gli permise di realizzare l’intervista con il leggendario attaccante del Cagliari. Riva, infatti, era proprietario di una stazione di rifornimento di benzina, un dettaglio che Nesti seppe sfruttare con astuzia. “Ricordo di aver escogitato un piano quasi rocambolesco per raggiungerlo”, ha spiegato Nesti. “riuscii a reperire il numero del distributore e strappai la promessa al gestore di passarmi Riva non appena si fosse presentato. Fu un vero e proprio “colpo” che mi permise di parlare con lui e che, in un certo senso, consacrò la mia figura di “Re Artù””. Questo aneddoto non solo evidenzia la tenacia del giornalista, ma anche la semplicità e l’accessibilità di un campione che, nonostante la sua grandezza, manteneva un legame autentico con la quotidianità.
Gigi Riva: un faro di integrità nel calcio
L’incontro con Gigi Riva non fu solo un successo professionale per Nesti, ma un momento di profonda ispirazione. Il giornalista ha sempre visto in “Rombo di Tuono” un esempio di integrità e coerenza, valori che hanno guidato l’intera sua carriera. “Gigi Riva non era solo un campione straordinario, era un simbolo di lealtà e onestà, un esempio raro in un calcio che spesso si piega a compromessi”, ha affermato Nesti, evidenziando come la figura di Riva rappresentasse un calcio d’altri tempi, fatto di cuore e scelte non negoziabili. La sua storia con il Cagliari, fatta di fedeltà e attaccamento alla maglia, ha insegnato a Nesti l’importanza di andare oltre la semplice cronaca, per raccontare le storie umane e i valori che animano i grandi atleti, dentro e fuori dal campo.