L’episodio che ha coinvolto Michael Folorunsho durante la partita tra Cagliari e Roma continua a far discutere. Sulla questione è intervenuto il giornalista Stefano Cecchi, il quale, pur apprezzando le scuse del giocatore, ha sottolineato come una sanzione disciplinare avrebbe rappresentato un’importante presa di posizione etica per l’intero movimento calcistico.
Oltre il codice: la proposta per un calcio più etico
Durante un suo intervento a Radio Sportiva, Cecchi ha analizzato la vicenda con lucidità. Secondo il giornalista, il gesto di Folorunsho, definito “volgarmente violento”, meritava una punizione. Pur riconoscendo che le scuse pubbliche “fanno onore” al giocatore, Cecchi si è detto parte di quella schiera di sportivi che avrebbe ritenuto giusta una squalifica. Il problema, secondo la sua analisi, risiede in un sistema di cavilli legali che spesso impedisce di sanzionare gesti che, pur non violando una norma specifica, offendono il buon senso. Una sanzione non sarebbe stata una “caccia” al singolo, ma un forte segnale per contrastare la dilagante e gratuita violenza verbale sui campi di gioco. L’invito è a superare i limiti formali delle regole, appellandosi al “buon senso” per affrontare con decisione non solo le offese personali ma anche le simulazioni, una direzione che, secondo Cecchi, anche il designatore arbitrale Rocchi sembra aver intrapreso.




