Di Francesco, ex Cagliari: "il gruppo risponde bene"
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Di Francesco: “Cagliari, partita importante ma non è una finale”

Eusebio Di Francesco analizza la sfida contro il Cagliari: crescita della squadra, necessità di concretezza e l’importanza dei calci piazzati. Un match cruciale, ma non una finale, per il Lecce in cerca di punti.

Alla vigilia dell’incontro che vedrà il Lecce affrontare il Cagliari, il tecnico Eusebio Di Francesco ha offerto un’analisi approfondita e schietta sulla condizione della sua squadra e sulle sfide che attendono i giallorossi. Le sue parole, pronunciate in conferenza stampa, hanno delineato un quadro di crescita e consapevolezza, sottolineando l’importanza di ogni singolo match nel campionato italiano, senza però caricarlo di pressioni eccessive.

La crescita del Lecce e la ricerca della concretezza

Di Francesco ha evidenziato il percorso di evoluzione della sua formazione, sottolineando come il gruppo attuale sia profondamente diverso da quello della stagione precedente. “Non possiamo fare paragoni con l’anno scorso; abbiamo inserito molti volti nuovi, alcuni provenienti da campionati diversi, e il processo di adattamento è ancora in corso”, ha affermato il tecnico. Ha poi richiamato l’attenzione sulla prestazione contro l’Atalanta, dove la squadra ha mostrato sprazzi di ottimo calcio nei primi 35 minuti, pur mancando di cinismo sotto porta. “Abbiamo creato, ma non concretizzato. Dobbiamo lavorare per essere più incisivi e fare scelte migliori nell’ultimo terzo di campo”, ha aggiunto, rimarcando come il secondo gol subito contro i bergamaschi abbia avuto un impatto psicologico significativo. Il mister ha insistito sulla necessità di compattezza e determinazione nei duelli, specialmente contro avversari di alto livello, e ha ribadito che nel calcio italiano “non esistono partite facili”, citando le buone prove contro Genoa e Milan, nonostante alcuni errori individuali che, a suo dire, sono responsabilità dell’intero reparto.

Equilibrio, mentalità e l’importanza del risultato

Il tecnico ha poi approfondito il tema della crescita tattica e mentale della squadra. “Stiamo assimilando i concetti di gioco, e questo dipende anche dalle caratteristiche dei nostri calciatori”, ha spiegato, menzionando l’integrazione di Ramadani e l’adattamento di Berisha in un nuovo ruolo per aggiungere qualità. Tuttavia, ha posto l’accento sull’equilibrio: “Serve solidità in fase difensiva e preventiva. Non cerco alibi, dobbiamo migliorare e crescere costantemente”. Di Francesco ha chiarito che, al di là della bellezza del gioco, ciò che conta è il risultato finale. “Non basta essere belli, dobbiamo portare a casa i punti. A volte è necessario essere ‘sporchi’, e la partita di domani potrebbe essere una di quelle occasioni”, ha dichiarato, indicando una mentalità pragmatica e orientata all’obiettivo.

Cagliari: un avversario esperto e i pericoli dei calci piazzati

L’analisi di Di Francesco si è poi spostata sull’avversario, il Cagliari, descritto come una squadra “esperta, con un allenatore giovane, creativo e desideroso di mettersi in mostra”. Il tecnico ha sottolineato la capacità dei sardi di variare i sistemi di gioco, rendendoli un avversario imprevedibile. “Abbiamo preparato la gara per individuare e sfruttare i loro punti deboli”, ha assicurato. Un aspetto cruciale su cui Di Francesco ha voluto porre l’attenzione è quello dei calci piazzati. “Il Cagliari ha ottenuto punti importanti da situazioni di palla inattiva, come il pareggio con la Fiorentina o il vantaggio con il Parma. Questi sono dettagli che possono determinare l’esito di una partita”, ha ammonito, lanciando un messaggio chiaro ai suoi giocatori sulla necessità di massima concentrazione sia in fase difensiva che offensiva su questi aspetti del gioco.