Caprile: "A Cagliari con Nicola, obiettivo Serie A raggiunto"

Caprile svela i volti nuovi che lo hanno colpito: Kilicsoy e la “strana storia” con Esposito e Folorunsho

Il portiere svela chi lo ha colpito tra i nuovi acquisti del Cagliari, elogiando il giovane Kilicsoy per qualità e personalità. Riflessioni anche su Esposito e Folorunsho, uniti ora in rossoblù dopo un passato da avversari. Leggi le sue parole.

Nel cuore della preparazione estiva, le parole di Elia Caprile, portiere del Cagliari, hanno offerto uno sguardo privilegiato sulle dinamiche interne e sui nuovi volti che stanno plasmando la squadra. In un’intervista rilasciata a L’Unione Sarda e uscita nell’edizione odierna, l’estremo difensore ha condiviso le sue prime impressioni sui calciatori arrivati in Sardegna, rivelando chi tra loro ha saputo distinguersi fin dai primi momenti. Le sue riflessioni non solo illuminano il potenziale dei singoli, ma sottolineano anche l’importanza della coesione e dell’atteggiamento per la costruzione di un gruppo vincente.

Il talento e la personalità di Semih Kilicsoy

Tra i nuovi innesti, un nome ha brillato in modo particolare agli occhi di Caprile: quello dell’attaccante turco Semih Kilicsoy. Il giovane classe 2005, giunto dal Besiktas, ha saputo conquistare il compagno di squadra non solo per le sue indubbie qualità tecniche, ma soprattutto per la sua maturità e il suo approccio al gruppo. Caprile ha espresso la sua ammirazione, affermando: “Semih Kiliçsoy mi ha sorpreso. Mi piace molto il suo modo di porsi, la sua personalità. È un giocatore di qualità e sono certo che, con il tempo necessario, regalerà grandi soddisfazioni ai nostri tifosi”.

Un passato da avversari, un futuro in rossoblù: Esposito e Folorunsho

Le parole di Caprile si sono poi soffermate su due volti noti del calcio italiano, Sebastiano Esposito e Michael Folorunsho, con i quali il portiere ha condiviso un passato recente e una finale dal sapore agrodolce. Il riferimento è alla sfida contro il Bari che li ha visti contrapposti in un momento cruciale della loro carriera. Caprile ha commentato con un velo di malinconia ma anche di speranza: “Quella finale non è un argomento che affrontiamo volentieri. Ci siamo detti che la vita a volte è davvero strana e riserva storie particolari. Ora siamo tutti e tre qui a Cagliari, pronti a dare il massimo per questa maglia e per i nostri colori”.

Il nuovo ruolo del portiere nella visione di Pisacane

Caprile ha illustrato anche come il lavoro con mister Pisacane stia ridefinendo il ruolo del portiere, trasformandolo in un elemento chiave della costruzione del gioco. Non più solo un baluardo tra i pali, ma un vero e proprio regista arretrato, chiamato a partecipare attivamente all’impostazione dal basso e alla lettura delle situazioni tattiche. “Il mister ci chiede di osare di più con il pallone tra i piedi, di avviare l’azione partendo proprio da me”, ha affermato Caprile, sottolineando però che l’obiettivo primario rimane invariato. “Naturalmente, la priorità resta sempre quella di difendere la porta e contribuire a vincere le partite, ma con un approccio più propositivo”.