Folorunsho, Christillin tuona: "Inaccettabile, codice di giustizia va cambiato"
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Folorunsho, Christillin tuona: “Inaccettabile, codice di giustizia va cambiato”

Il caso Folorunsho scuote la Serie A. Dopo l’insulto alla madre di Hermoso, Evelina Christillin interviene duramente: ‘Inaccettabile, serve una modifica immediata del codice di giustizia sportiva’.

La vicenda che ha visto protagonista Michael Folorunsho, centrocampista del Cagliari, sta sollevando un acceso dibattito nel mondo del calcio italiano. L’insulto rivolto dal giocatore alla madre del difensore della Roma, Mario Hermoso, durante la partita all’Unipol Domus, ha suscitato una forte ondata di sdegno. Sulla questione è intervenuta con decisione Evelina Christillin, figura di spicco dello sport nazionale, che ha sottolineato la gravità dell’episodio e la necessità di un intervento normativo.

Una richiesta di modifica immediata

Evelina Christillin ha definito l’accaduto come ‘inaccettabile’, esprimendo forte preoccupazione per la possibilità che un gesto simile possa rimanere impunito. Secondo l’ex membro del Consiglio FIFA, se il codice di giustizia sportiva attuale non prevede sanzioni per episodi di tale gravità, è imperativo modificarlo senza indugi. La sua posizione evidenzia un vuoto normativo che rischia di legittimare comportamenti antisportivi, sminuendo il valore del rispetto dentro e fuori dal campo. L’attenzione è ora rivolta alla decisione del Giudice Sportivo, che potrebbe creare un precedente importante per la gestione di simili situazioni in futuro.

Un paragone con il Medioevo

Christillin ha criticato aspramente l’attuale impianto normativo, che sanziona la blasfemia ma non altre forme di offesa grave. Ha parlato di ‘ipocrisia cattolica’, trovando paradossale che proprio nel giorno dell’Immacolata si debba discutere di un insulto che prende di mira la figura femminile. Secondo le sue parole, una regola così concepita riporta a un’epoca medievale, ‘che pensavamo superata’, in cui la donna era vista come fonte di peccato e additata alla pubblica gogna. Un’era in cui accuse infondate potevano portare a conseguenze estreme, una mentalità che non dovrebbe trovare spazio nella società e nello sport moderni.

L’appello per una battaglia culturale

L’eco mediatica generata dall’episodio, secondo Christillin, deve trasformarsi in un’opportunità per un cambiamento profondo. ‘Spero sia l’occasione per tracciare una linea da cui ripartire’, ha affermato, auspicando una ‘battaglia collettiva, culturale’ che vada oltre la semplice forma. Ha sottolineato come un video virale sui social e la possibile mancata sanzione non possano essere la conclusione della vicenda. L’augurio è che questa battaglia per il rispetto veda il coinvolgimento attivo non solo delle donne, ma anche e soprattutto degli uomini, con gesti forti e la pretesa di risposte concrete, a partire da una revisione immediata del codice.