Un tuffo nel passato rossoblù, tra ricordi indelebili e volti noti che hanno segnato un’epoca. David Suazo, l’indimenticato “Re David”, ci porta dietro le quinte della sua prima avventura cagliaritana, rispolverando aneddoti e amicizie che ancora oggi scaldano il cuore dei tifosi.
Era l’estate del 1999 quando un giovane David Suazo, reduce da un Mondiale Under 20 che lo aveva messo in mostra, sbarcava in Sardegna. L’Honduras lasciava il posto al calore di Cagliari, con la maglia rossoblù ad attenderlo. Un arrivo non da poco, considerando che il suo compito era quello di raccogliere l’eredità di un certo Roberto Muzzi, passato all’Udinese dopo anni di gol e passione. Quella squadra, guidata prima da Tabárez e poi da Ulivieri, era un vero e proprio crocevia di talenti e promesse.
Accanto a Suazo, c’erano le ultime magie di Fabian O’Neill, la freschezza di un giovanissimo Bernardo Corradi e l’incognita Jason Mayele. Non mancava nemmeno un Domenico Morfeo in cerca di rilancio. Ma soprattutto, a fare da chioccia e da punto di riferimento in attacco, c’erano due nomi che facevano sognare i tifosi: Patrick Mboma e Lulù Oliveira, quest’ultimo appena rientrato dopo l’esperienza fiorentina. Un mix esplosivo, che però non riuscì a evitare la retrocessione in quella stagione.
Per il ventenne Suazo, la stagione 1999-2000 fu comunque un battesimo di fuoco e un’esperienza formativa. Tredici presenze e una rete, ma soprattutto l’inizio di amicizie durature, come quella con Andrea Capone, tra Primavera e prima squadra. Anni dopo, il “Re David” ha voluto condividere un pezzo di quel passato glorioso e sfortunato. Un post su Instagram lo ritrae sorridente proprio con Mboma e Oliveira, accompagnato da parole che sanno di pura nostalgia: “A volte ti ricordi di avere giocato assieme a due grandi attaccanti del mondo, Lulu Oliveira e Patrick Mboma, nella squadra del mio cuore, Cagliari”. Un ricordo che ha fatto battere forte il cuore a molti tifosi rossoblù.
