Bernardeschi ricorda Astori: "Un punto di riferimento"
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Bernardeschi ricorda Astori: “Un punto di riferimento”

Federico Bernardeschi, in vista della sfida Cagliari-Bologna, ha ricordato Davide Astori come “un punto di riferimento”, ripercorrendo anche la sua crescita professionale e le scelte di carriera.

A pochi giorni dalla sfida che vedrà contrapporsi Cagliari e Bologna all’Unipol Domus, l’esterno offensivo rossoblù Federico Bernardeschi ha condiviso riflessioni significative sulla sua carriera e su figure che lo hanno profondamente influenzato. Durante la sua partecipazione al Festival dello Sport di Trento, l’ex giocatore della Juventus ha ripercorso momenti salienti del suo percorso professionale, dedicando un pensiero commosso a un ex compagno di squadra e figura iconica per il Cagliari, Davide Astori, scomparso tragicamente nel 2018.

Il ricordo indelebile di Astori

Nel contesto delle sue memorie, Bernardeschi ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale che Davide Astori ha rivestito durante il loro periodo insieme alla Fiorentina. Astori, che in precedenza aveva lasciato un segno indelebile anche nella storia del Cagliari, è stato descritto come una guida e un esempio. Bernardeschi ha ricordato con affetto il suo ex compagno, affermando: “Un punto di riferimento, ogni mattina mi dava uno scappellotto perché diceva che prima o poi me lo sarei meritato“.

Il percorso di Bernardeschi

Oltre al tributo ad Astori, Bernardeschi ha ripercorso altre tappe fondamentali della sua carriera, soffermandosi sull’influenza di Paulo Sousa, suo allenatore ai tempi della Fiorentina. Il tecnico portoghese è stato riconosciuto come uno dei mentori più significativi per la sua crescita. Bernardeschi ha citato un aneddoto rivelatore: “Sousa è stato uno dei tecnici che mi ha fatto crescere di più. Mi disse: ‘Se hai avuto il coraggio di chiedere la maglia numero 10, devi avere anche quello di indossarla’”. Riguardo al suo trasferimento alla Juventus nell’estate 2017, Bernardeschi ha espresso comprensione per la reazione dei tifosi viola, ma ha ribadito la prospettiva professionale: “capisco la sensazione di tradimento vissuta dai tifosi viola, ma i professionisti devono sfruttare le occasioni”.