Mauro Bressan, ex calciatore di Cagliari e Fiorentina, ha recentemente condiviso i suoi ricordi e le sue impressioni su figure iconiche del calcio italiano durante un’intervista rilasciata a Doppio Passo Podcast. Le sue dichiarazioni hanno offerto uno spaccato della sua carriera, con particolare attenzione al periodo trascorso in Sardegna e ai rapporti con allenatori e compagni di squadra come Giovanni Trapattoni, Fabian O’Neill, Massimiliano Allegri e Zdeněk Zeman.
Trapattoni: il maestro di Bressan
Mauro Bressan ha sottolineato l’importanza di Giovanni Trapattoni nella sua carriera, ricordando come il tecnico lo abbia voluto sia a Cagliari che successivamente a Firenze. Bressan ha evidenziato la straordinaria capacità di Trapattoni di gestire sia le situazioni complesse che i singoli giocatori, mantenendo sempre un equilibrio all’interno della squadra. “Il Trap mi ha voluto a Cagliari prima e a Firenze poi”. Un aneddoto significativo riguarda il periodo a Cagliari, quando, dopo una serie di partite difficili, Trapattoni si dimise strategicamente, sapendo che il calendario successivo avrebbe offerto sfide più agevoli. Bressan ha descritto questa scelta come “buona e nobile”, dimostrando la profonda stima che nutriva per l’allenatore, il quale, pur sapendo arrabbiarsi quando necessario, manteneva sempre un approccio costruttivo, dicendo ai giocatori dopo una sconfitta: “Dai ragazzi, abbiamo perso, ne parliamo domani”.
Fabian O’Neill e Bressan
L’ex centrocampista ha dedicato parole di grande ammirazione a Fabian O’Neill, descrivendolo come un talento eccezionale che si distingueva nettamente dagli altri. “Quando è arrivato si è visto subito che avesse qualcosa di superiore a tutti gli altri!”, ha dichiarato Bressan, evidenziando come O’Neill fosse un prototipo di giocatore moderno, capace di unire tecnica, corsa e sostanza quando era in forma. Tuttavia, Bressan ha anche accennato alle difficoltà personali del compagno, che spesso non era al massimo della condizione fisica, e ha espresso rammarico per il tragico epilogo della sua vita, segnata dall’alcolismo. Nonostante le problematiche fuori dal campo, Bressan ha ribadito la grandezza del giocatore: “Nel rettangolo di gioco era un giocatore molto forte ed importante: ti dico che potrebbe giocare pure di questi tempi!”.
Massimiliano Allegri: il genio atipico
Mauro Bressan ha rivelato la sua sorpresa nel vedere Massimiliano Allegri intraprendere la carriera di allenatore. “Non mi aspettavo che sarebbe diventato un allenatore, per me è stato una sorpresa“, ha confessato Bressan, ricordando di averlo anche detto di persona ad Allegri. Ha descritto l’attuale tecnico come un personaggio istrionico, citando un episodio in cui Allegri raccontò di aver lasciato una donna all’altare, un fatto che generò molto gossip all’epoca. Un aneddoto particolarmente curioso risale a un ritiro con il Cagliari, quando Allegri lo portò in un centro ippico, suggerendogli su quali cavalli scommettere, introducendolo così per la prima volta al mondo delle scommesse ippiche.
Zeman e Maresca: tra preparazione e gioventù
Bressan ha anche condiviso i suoi ricordi legati a Zdeněk Zeman, focalizzandosi sulla sua celebre e durissima preparazione atletica. “La preparazione di Zeman era così distruttiva che il peggio non era tanto l’allenamento, era il dopo!”, ha raccontato Bressan, riferendosi al regime alimentare post-allenamento che prevedeva minestrina e insalate, tanto da farlo sentire svenire. Ha poi ricordato come alcuni compagni, come Di Biagio, trovassero il modo di aggirare la dieta recandosi in una “panicoteca” prima di cena. Riguardo a Enzo Maresca, Bressan ha menzionato di averlo conosciuto quando quest’ultimo militava nella Primavera del Cagliari e veniva aggregato alla prima squadra per gli allenamenti.