Caprile si racconta: "A Cagliari mi sono rimesso in gioco"
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Caprile si racconta: “A Cagliari mi sono rimesso in gioco”

Elia Caprile parla della sua esperienza a Cagliari come un’occasione di riscatto. Il portiere sottolinea l’importanza di mister Nicola per il suo arrivo e la volontà di dimostrare il suo valore.

Elia Caprile, portiere del Cagliari, ha condiviso le sue riflessioni sulla sua attuale esperienza in Sardegna in un’intervista concessa a Rivista Undici. Il giocatore ha parlato del suo arrivo nel capoluogo sardo come di un’importante occasione per rilanciarsi professionalmente, sottolineando anche il ruolo decisivo avuto dall’allenatore Davide Nicola nella sua scelta.

Una nuova vita in rossoblù

Nelle sue dichiarazioni,  Caprile ha descritto la sua avventura cagliaritana come una svolta significativa, arrivata in un momento particolare della sua vita. Il portiere ha evidenziato il curioso contrasto tra una recente delusione sportiva e la gioia per la nascita di suo figlio, avvenuta proprio a Cagliari, definendo la vita “strana” per le sue imprevedibili coincidenze.

“Dalla più grande delusione calcistica, un mese fa, è nato mio figlio, a Cagliari. La vita è strana, no? Ci sono dei giri, coincidenze che non puoi prevedere. Cagliari mi ha dato questa possibilità di rimettermi in gioco. Ho avuto anche la fortuna di ritrovare un allenatore che già mi conosceva: il mister Nicola. Lui e il suo staff hanno spinto per avermi qui e io ho colto al volo questa occasione. Sono venuto a Cagliari per rimettermi in gioco, per dimostrare che posso essere un portiere da Serie A”.

Ha affermato di aver colto al volo l’opportunità offertagli dal club sardo per rimettersi in gioco e per provare di essere un portiere all’altezza della Serie A. Un fattore chiave nel suo trasferimento è stato il tecnico Davide Nicola, che già lo conosceva e ha insistito, insieme al suo staff, per averlo in squadra. Con una battuta, Caprile ha anche commentato il buon rapporto con i tifosi, scherzando sul fatto di avere “il nome giusto”.