Cellino: "La Coppa Uefa, lo stadio, l'arresto. Vi racconto il mio Cagliari"
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Cellino: “La Coppa Uefa, lo stadio, l’arresto. Vi racconto il mio Cagliari”

L’ex presidente del Cagliari, Massimo Cellino, in un’intervista su “La Voce sarda” ha ripercorso oltre vent’anni di storia rossoblù

Massimo Cellino, ex presidente del Cagliari, ha recentemente condiviso la sua lunga esperienza alla guida del club rossoblù in un’intervista rilasciata a “La Voce sarda” su Videolina.

L’inizio di un’era

L’avventura di Massimo Cellino alla presidenza del Cagliari ha avuto inizio su sollecitazione di Nino Orrù, che lo contattò tramite suo fratello per la disponibilità a rilevare la società, in un momento di difficoltà economica per la precedente gestione. La volontà era quella di mantenere il club in Sardegna. L’acquisto, avvenuto in un contesto familiare inizialmente scettico, come testimoniato dalla reazione del padre che, a meno di due mesi dall’operazione, gli chiese: “figlio mio, ma cosa hai fatto”, si rivelò un impegno oneroso. Cellino ha ricordato come, agli inizi, gli investimenti necessari per il Cagliari fossero ingenti e come la qualificazione in Coppa UEFA nel primo anno abbia rappresentato una boccata d’ossigeno finanziaria, permettendo di recuperare parte delle spese e di gettare le basi per la costruzione della società e del centro sportivo.

Il legame indissolubile con la Sardegna

Il rapporto tra il Cagliari e la Sardegna è stato un pilastro fondamentale della presidenza Cellino. L’ex presidente ha sottolineato come la forza della squadra risieda nel tifo appassionato dei sardi, un calore che, pur in assenza di grandi disponibilità economiche, veniva espresso con tutto il cuore. “La nostra, ahimé, è una regione povera, ma quello che potevano dare lo davano con tutto il cuore”, ha affermato Cellino. L’ex presidente ha anche elogiato l’attuale patron del club Giulini.

Campioni e uomini: il cuore della squadra

Durante la sua gestione, il Cagliari ha visto passare numerosi talenti e personalità che hanno lasciato un segno. Cellino ha ricordato con affetto giocatori come O’Neill e Dario Silva, che dimostrarono grande umanità acquistando un’automobile per il magazziniere Mario Manca, un gesto che l’ex presidente ha definito raro e significativo. “Cose del genere le ho viste solo nel Cagliari di quegli anni, era una squadra con molto cuore”, ha commentato. Molti giocatori, tra cui Conti, Agostini, Cossu, Olivera e Valdes, desideravano rimanere a Cagliari, attratti non solo dalle condizioni economiche, ma anche dall’ambiente. Anche allenatori come Massimiliano Allegri, inizialmente insicuro ma dotato di grande intelligenza e capacità di ascolto, hanno trovato nel Cagliari un terreno fertile. Gianfranco Zola, tornato in Sardegna dopo l’esperienza al Chelsea, scelse il Cagliari per dare una mano, pur mantenendo un forte legame con l’Inghilterra.

Le battaglie per lo stadio e la cessione del club

Uno dei capitoli più complessi della presidenza Cellino è stato quello legato allo stadio. L’ex presidente ha descritto le difficoltà incontrate nel progetto di un nuovo impianto, spesso ostacolato da problemi burocratici e da una scarsa collaborazione con le istituzioni locali. “Ogni volta che iniziavo a parlare di stadio perdevamo partite, era una maledizione”, ha dichiarato. La vicenda di Is Arenas, con lo smontaggio delle tribune e l’ospitalità temporanea a Quartu, portò all’arresto di Cellino, sebbene successivamente assolto con formula piena. Questi eventi lo convinsero che la sua permanenza stava diventando una “guerra personale” che non doveva ricadere sul Cagliari. La cessione del club a Giulini avvenne in un momento in cui il Cagliari era economicamente sano e in Serie A, e Cellino la definì una scelta fatta “con piacere e ad un prezzo basso”.