Lega Serie A contraria alla riforma dei diritti tv

La Lega Serie A, con il Cagliari in prima linea, esprime forte contrarietà per la riforma dei diritti tv e denuncia i danni della pirateria audiovisiva. Un braccio di ferro con il governo.

Il mondo del calcio italiano è in fermento. Le recenti dichiarazioni del Presidente Ezio Simonelli, a nome della Lega Serie A, hanno scosso le fondamenta del sistema, portando alla luce profonde divergenze tra le istituzioni calcistiche e il governo. Un terremoto che rischia di avere ripercussioni significative sul futuro del campionato e sulla sua sostenibilità economica. Le parole del Presidente Simonelli, espressione di un malcontento diffuso tra le società, aprono un nuovo capitolo di confronto e scontro nel panorama calcistico italiano.

Diritti TV, la Lega Serie A insorge

La Lega Serie A ha espresso forte disappunto per le modalità con cui è stata affrontata la questione della riforma dei diritti audiovisivi. Il Presidente Ezio Simonelli ha dichiarato: “A nome della Lega Serie A, manifesto con fermezza il proprio stupore per aver appreso, solamente tramite gli organi di stampa, di una riforma del sistema di vendita dei diritti audiovisivi che riguarda direttamente le sue associate”. Questa mancanza di coinvolgimento preventivo da parte delle istituzioni ha generato un clima di forte tensione e preoccupazione tra i club.

Cagliari allineato: la posizione ufficiale

Il Cagliari Calcio si è allineato alla posizione della Lega Serie A, condividendo il comunicato ufficiale sul proprio sito. La società sarda, come le altre, teme le conseguenze di una riforma imposta senza un adeguato confronto. La contrarietà della Serie A si concentra soprattutto sull’ipotesi di un aumento della mutualità esterna, considerata una sottrazione di risorse vitali per lo sviluppo e la sostenibilità del campionato. “La Lega Serie A evidenzia, soprattutto, la propria netta opposizione a qualsiasi forma di incremento della mutualità esterna che vada a sottrarre ulteriori risorse fondamentali allo sviluppo e alla sostenibilità della Serie A”, si legge nel comunicato, sottolineando un punto cruciale della discordia.

Pirateria, un danno da 300 milioni di euro

Un altro tema caldo sollevato dalla Lega Serie A è quello della pirateria audiovisiva, un fenomeno che continua a erodere il valore del calcio italiano. Le perdite stimate superano i 300 milioni di euro annui, una cifra che mette a rischio la competitività e la crescita del settore. “La Lega Serie A ribadisce con enorme preoccupazione i dannosi effetti del dilagante fenomeno della pirateria audiovisiva, che continua a penalizzare in modo grave e diretto il valore dell’intero sistema sportivo con perdite stimate in oltre 300 milioni di euro annui. La pirateria uccide il calcio”, conclude il comunicato, lanciando un allarme che non può essere ignorato.