Luca Cheri: "Il kit Cagliari 25/26 omaggia Nivola e Sardegna"

Luca Cheri: “Il kit Cagliari 25/26 omaggia Nivola e Sardegna”

Il Cagliari svela l’Away Kit 25/26, un omaggio all’arte di Costantino Nivola. Luca Cheri del Museo Nivola racconta l’ispirazione sarda e il profondo legame dell’artista con l’isola, celebrando un’eccellenza culturale.

Il Cagliari Calcio ha svelato il suo Away Kit per la stagione 25/26, una maglia che trascende il semplice abbigliamento sportivo per diventare un vero e proprio omaggio all’arte e alla cultura sarda. L’ispirazione proviene dall’opera “Ai Sardi” di Costantino Nivola, figura emblematica dell’eccellenza isolana. Per approfondire il significato di questa scelta, abbiamo raccolto le parole di Luca Cheri, direttore del Museo Nivola, che ha condiviso l’essenza dell’arte dello scultore oranese e il profondo legame con la sua terra.

Un tributo all’eccellenza sarda

La nuova divisa da trasferta del Cagliari non è solo un capo d’abbigliamento, ma un vero e proprio manifesto culturale. Luca Cheri ha sottolineato come questa iniziativa sia un tributo a Costantino Nivola, un artista che “ha valorizzato e continua a impreziosire la nostra Isola”. L’opera “Ai Sardi” diventa così il simbolo di un legame indissolubile tra la squadra e le radici più profonde della Sardegna, celebrando un’eccellenza che ha saputo portare il nome dell’isola nel mondo attraverso la sua visione artistica.

Orani: fucina di creatività e il Museo Nivola

Nivola, nato a Orani nel 1911, ha lasciato un’eredità che vive ancora oggi nel suo paese natale. Il Museo Nivola, situato ai piedi del Monte Donare, è il cuore pulsante di questa eredità. Cheri ha descritto Orani come “una fucina di creatività, da sempre”, evidenziando come il Museo, inaugurato nel 1995 e che si appresta a celebrare il suo trentennale, “traduce questo dinamismo, guarda al contesto internazionale e non solo locale, ed è in continua espansione anche attraverso le collaborazioni tra la Fondazione e la Regione Sardegna”. Il museo, lontano dal turismo balneare, promuove un “turismo lento” ed è immaginato per far vivere l’intera giornata a Orani e nel territorio circostante, mirando a creare un “distretto culturale” per elevare la Sardegna in modo alternativo. Nel 2026, il Museo aprirà anche uno spazio residenze per artisti.

Il viaggio artistico di Nivola

La vita di Nivola è stata un viaggio di ricerca artistica. Scoperto a 15 anni dall’artista oranese Mario Delitala, il suo percorso lo ha portato da Orani a Sassari, poi a Monza all’ISIA, dove ha incontrato altri artisti sardi come Pintore e Fancello. L’esperienza alla Olivetti fu cruciale, portandolo a conoscere Ruth Guggenheim, sua compagna di vita, e a trasferirsi prima a Parigi e poi negli Stati Uniti. Qui, l’amicizia e la collaborazione con Le Corbusier hanno segnato un periodo estremamente proficuo. Nivola era noto per la sua tecnica del “sand-casting”, che gli permetteva di creare rilievi unici applicati su diverse superfici, partendo da matrici negative sulla sabbia. A Orani, due luoghi chiave legavano Nivola al paese: la facciata della Chiesa di Nostra Signora d’Itria, dove nel 1958 realizzò il celebre graffito, e il “Pergola Village” ideato nel 1953.

La Sardegna sempre presente nell’arte

Nonostante i suoi viaggi e le sue esperienze internazionali, il legame di Nivola con la Sardegna è rimasto indissolubile. Luca Cheri ha ribadito che “le tematiche della sua arte hanno a che fare con la Sardegna, costantemente”. L’amicizia con Giovanni Lilliu, maestro dell’architettura, ha ulteriormente rafforzato questa connessione. Le sue opere richiamano figure come la dea madre neolitica, i menhir, come quelli in Piazza Satta a Nuoro, e le facciate murarie dei nuraghi. “Il suo cordone ombelicale con la Sardegna non si è mai spezzato”, ha concluso Cheri, sottolineando come l’isola fosse una fonte inesauribile di ispirazione per l’artista.