Nel cuore pulsante del dibattito che anima la tifoseria rossoblù, una voce autorevole si è levata per commentare la scelta del Cagliari di affidare la panchina della prima squadra a Fabio Pisacane. Mario Brugnera, figura iconica dello storico Scudetto del 1970, ha condiviso le sue riflessioni ai microfoni di Tuttocagliari.net, offrendo una prospettiva che affonda le radici nella gloriosa tradizione del club e guarda con pragmatismo al futuro.
La scommessa Pisacane e la necessità di serenità
La promozione di Pisacane, tecnico della Primavera, a mister della prima squadra ha acceso un confronto appassionato tra i sostenitori rossoblù. Brugnera ha sottolineato l’importanza di concedere al nuovo tecnico la massima serenità per lavorare: “In queste situazioni, se le cose non vanno come sperato, si può sempre intervenire. Ma ora è fondamentale lasciare che Pisacane imprima il suo segno sulla squadra, sia dal punto di vista tattico che caratteriale. Lui è un ragazzo in gamba, e la speranza di tutti i tifosi è che riesca a costruire un Cagliari agguerrito e divertente”.
Il modello dei giovani talenti: un ritorno alle origini
L’ex campione ha evidenziato la necessità di “puntare con decisione sui giovani talenti che Pisacane ha già portato con sé dal settore giovanile, proprio come facemmo noi con elementi del calibro di Piras, Bellini e Quagliozzi. È un percorso che richiede coraggio, anche a discapito di alcuni ‘senatori’ della rosa, ma che può portare a risultati straordinari”. Ha inoltre rimarcato l’urgenza di “sfoltire l’organico, poiché un numero eccessivo di giocatori può generare malumori e complicare la gestione del gruppo, dato che tutti vorrebbero scendere in campo”.
Aspettative e orizzonti temporali per il Cagliari
Brugnera ha espresso la speranza che Pisacane riesca a “costruire un Cagliari agguerrito e capace di divertire il pubblico”. Ha poi aggiunto, con un occhio al calendario, che “manca meno di un mese all’inizio del campionato, tempo sufficiente per valutare gli elementi a disposizione, in particolare i giovani promettenti”. Non ha escluso la possibilità di un cambio in panchina “tra due o tre mesi, qualora i risultati non fossero all’altezza delle aspettative, dato che di allenatori esperti ce ne sono molti”. L’ex centrocampista ha infine confermato la sua presenza all’Unipol Domus per la partita contro il Saint-Étienne, con la curiosità di vedere all’opera i ‘talentini’ più promettenti.