Nainggolan: “Io contro la droga, ma descritto come Escobar’

Radja Nainggolan si racconta: tra un passato difficile e le recenti accuse di traffico di droga, l’ex calciatore del Cagliari si difende con forza.

Radja Nainggolan, ex centrocampista del Cagliari, torna a far parlare di sé con dichiarazioni che lasciano il segno. In un’intervista a Le Iene, Nainggolan ha aperto il suo cuore, raccontando episodi della sua giovinezza e il recente arresto in Belgio, svelando un lato inedito della sua personalità.

Un passato turbolento

Nainggolan non ha mai nascosto le difficoltà incontrate durante la sua adolescenza. Cresciuto in un contesto difficile, ha ammesso di aver commesso errori, tra risse e piccoli furti, in un tentativo disperato di migliorare la sua situazione. ‘La mia fortuna è stata andare via a 16 anni’, ha confessato, sottolineando come il calcio sia stato la sua ancora di salvezza.

Le accuse e la difesa

Recentemente, Nainggolan è stato coinvolto in un caso giudiziario in Belgio, dove è stato arrestato con l’accusa di traffico di droga. Tuttavia, l’ex calciatore ha respinto con forza queste accuse, dichiarando: ‘Sono contro la droga, anche se mi hanno descritto come Escobar’. Ha spiegato che i suoi contatti con Nasr-Eddine Sekkaki, fratello di un noto trafficante, erano legati a questioni personali e non a traffici illeciti.

Un legame controverso

Il rapporto con Sekkaki ha sollevato molte domande, ma Nainggolan ha chiarito che si trattava di un semplice scambio di messaggi e di un prestito di denaro. ‘È un mio amico, ma quello che fa nella vita è un problema suo, non mio’, ha affermato, cercando di separare la sua immagine pubblica dalle azioni del suo amico.