Il Cagliari sceglie una strada chiara e coraggiosa per il proprio futuro, che è già presente. La gestione tecnica di Fabio Pisacane sta mettendo in mostra una nidiata di giovani talenti, trasformando la necessità di conquistare la salvezza in un’opportunità per valorizzare il proprio patrimonio tecnico. La squadra sarda si affida a una linea verde che sta già dando frutti, con diversi giocatori giovanissimi che si sono presi un ruolo da protagonisti in Serie A.
Una generazione al centro del progetto
Il cuore di questa rivoluzione giovane è rappresentato da un poker di talenti classe 2005, già inseriti stabilmente nell’undici titolare. Kiliçsoy, Idrissi, Palestra e Rodriguez sono i volti nuovi di un Cagliari che non ha paura di dare fiducia ai suoi prospetti più interessanti. Mentre molte squadre parlano di investire sui giovani come progetto a lungo termine, il tecnico Fabio Pisacane ha deciso di renderli protagonisti fin da subito, affidando loro responsabilità importanti nel massimo campionato. Questa scelta audace sta definendo l’identità di una squadra che lotta con l’entusiasmo e la freschezza delle sue nuove leve.
Un modello che si ispira a Fàbregas
L’approccio del Cagliari ricorda da vicino la filosofia implementata da Cesc Fàbregas al Como, una squadra che ha saputo stupire in Serie A grazie alla centralità data ai talenti emergenti. L’esperienza internazionale del tecnico spagnolo ha dimostrato come i giovani, se supportati da un contesto adeguato, possano essere decisivi. A Cagliari, questa non è più una semplice teoria, ma una realtà consolidata. La scommessa sui ventenni non è un azzardo, ma il risultato di una visione societaria che preferisce la competenza e la programmazione a investimenti faraonici, costruendo un futuro solido partendo dalle fondamenta.
L’età media si abbassa, il valore cresce
L’impatto di questa politica è evidente nella composizione della rosa, dove l’età media si è abbassata drasticamente. Giocatori come Matteo Prati, a soli 22 anni, sono già considerati elementi di esperienza all’interno dello spogliatoio. Attorno a loro, una base solida per il presente e per il futuro è costituita da profili come Esposito, Luvumbo e Obert, tutti di 23 anni. Il progetto è ulteriormente arricchito da elementi come Caprile e Felici, entrambi 24enni, che dimostrano come il club abbia costruito un patrimonio tecnico di valore, pronto a competere ai massimi livelli e a garantire sostenibilità nel tempo.




