Matteo Prati, giovane centrocampista del Cagliari, ha condiviso le sue riflessioni e le sue ambizioni in una recente intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole delineano un percorso di crescita e una chiara volontà di affermarsi definitivamente con la maglia rossoblù, ripagando la fiducia di chi ha creduto in lui, a partire dal presidente Giulini.
Il percorso a Cagliari e le sfide sul campo
La stagione appena trascorsa ha rappresentato per Prati un periodo di alti e bassi, con un minutaggio che lo ha visto spesso ai margini delle scelte tecniche. Il calciatore ha espresso la sua perplessità riguardo a questa situazione, affermando di aver sempre cercato di dare il massimo in allenamento, pur non avendo mai ricevuto spiegazioni dirette sulle motivazioni delle esclusioni. A inizio stagione, un infortunio ha condizionato la sua preparazione, ma già a ottobre il centrocampista si sentiva pienamente recuperato. Ha ipotizzato che la preferenza per un centrocampo più fisico, con elementi come Makoumbou e Adopo, possa aver influenzato le decisioni, ma ha ribadito il suo impegno quotidiano per migliorare la propria struttura fisica e adattarsi alle esigenze del gioco.
L’eredità di Ranieri per Prati
Un capitolo significativo della sua esperienza a Cagliari è stato il rapporto con l’ex tecnico Claudio Ranieri. Prati ha ricordato come, dopo un iniziale periodo di adattamento, sia riuscito a inanellare una serie positiva di partite sotto la guida del mister. Ranieri, ha sottolineato Prati, gli ha sempre concesso opportunità, impiegandolo sia in un centrocampo a due che a tre, modulo quest’ultimo che il giocatore predilige. Il tecnico gli forniva numerosi consigli, spronandolo a dare il massimo in ogni sessione e dimostrando una notevole capacità di valorizzare le qualità individuali e di anticipare le dinamiche di gioco. Prati ha espresso profonda gratitudine nei confronti di Ranieri, riconoscendogli un ruolo fondamentale nella sua crescita.
L’ambizione per la prossima stagione e il legame con la società
Guardando alla prossima stagione, Prati si sente pronto a cogliere le opportunità che si presenteranno. Ha dichiarato con convinzione: «Spero sia il mio momento. Mi sento pronto e desidero ripagare la fiducia di chi ha creduto in me». In questo contesto, il presidente Giulini emerge come una figura centrale, un punto di riferimento costante per il giovane calciatore. La volontà di Prati è chiara: trasformare le aspettative in prestazioni concrete sul campo, consolidando il suo ruolo all’interno della squadra e contribuendo agli obiettivi del Cagliari.
L’esperienza in Nazionale Under 21: un punto fermo
Nonostante le fluttuazioni nel minutaggio con il club, la Nazionale Under 21 ha rappresentato per Prati una costante di successo e affermazione. Sotto la guida del CT Carmine Nunziata, il centrocampista è stato un titolare inamovibile. Prati ha espresso grande riconoscenza verso Nunziata, non solo per le opportunità calcistiche, come la convocazione a marzo prima del Mondiale Under 20 e la successiva conferma, ma anche per il supporto umano. Ha ricordato l’ottimo percorso all’Europeo Under 21, culminato in una dolorosa eliminazione contro la Germania, in una partita giocata in inferiorità numerica (9 contro 11). L’amarezza per quella sconfitta, data la forza e la qualità tecnica della squadra, è ancora viva, testimoniando il forte legame e l’impegno del gruppo azzurro.
Le radici calcistiche e i modelli di Prati
L’intervista ha offerto anche uno sguardo sulle origini calcistiche di Prati. Da bambino, il suo tifo era per l’Inter, influenzato dallo zio interista. Il ricordo del Triplete, con figure iconiche come Eto’o e Milito, ha lasciato un’impronta indelebile. Per quanto riguarda i modelli in campo, Prati ha rivelato di essere nato come trequartista, ammirando inizialmente Lionel Messi. Con l’evoluzione del suo ruolo e della sua comprensione del gioco, i suoi punti di riferimento si sono spostati verso centrocampisti di grande intelligenza tattica e tecnica, come Sergio Busquets e Thiago Alcantara, figure che incarnano il tipo di giocatore a cui aspira.