L’ex giocatore e allenatore del Cagliari, Ivo Pulga, ha condiviso le sue impressioni sulla squadra rossoblù in vista dell’imminente debutto in campionato contro la Fiorentina. Intervenuto ai microfoni di Radio Firenze Viola, Pulga ha espresso un giudizio critico sulla recente performance del Cagliari, sollevando dubbi sulla sua capacità di affrontare la prima sfida di Serie A. Le sue parole offrono uno spaccato sulle aspettative e le incertezze che circondano la formazione isolana.
Le perplessità sulla prestazione in Coppa Italia
Pulga non ha nascosto la sua delusione per quanto visto nella recente uscita in Coppa Italia. Ha sottolineato come la squadra non lo abbia convinto, in particolare per l’assetto tattico adottato. “La formazione con un 3-5-2, e Deiola schierato tra i tre difensori, non mi ha entusiasmato”, ha commentato, evidenziando una certa perplessità sulla disposizione in campo e sulla funzionalità del modulo. Secondo l’ex tecnico, il Cagliari appare ancora in fase di rodaggio, alla ricerca di una propria identità di gioco.
Le previsioni per la sfida con la Fiorentina
In merito alla sfida inaugurale contro la Fiorentina, Pulga ha espresso un pronostico cauto, tendente al pessimismo. “Non credo che il Cagliari possa creare particolari difficoltà alla Fiorentina all’esordio”, ha affermato, suggerendo una superiorità tecnica e organizzativa degli avversari. Interrogato sulle qualità di giocatori come Folorunsho ed Esposito, Pulga ha lasciato intendere che la squadra nel suo complesso non abbia ancora mostrato le doti necessarie per impensierire una formazione di Serie A.
La fiducia nella scelta di Pisacane
Nonostante le critiche sulla prestazione, Pulga ha mostrato comprensione per la scelta di affidare la panchina a Pisacane. Ha riconosciuto che, pur essendo alla sua prima esperienza da capo allenatore, Pisacane vanta una profonda conoscenza dell’ambiente rossoblù, avendo militato a lungo nel club. “È una decisione che una società con l’obiettivo della salvezza doveva prendere”, ha spiegato Pulga, aggiungendo che puntare su un tecnico e giocatori giovani potrebbe essere la via giusta, anche alla luce di passate retrocessioni avvenute con allenatori di maggiore esperienza.