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Ravot: “Cagliari, tempo a Pisacane e difesa da registrare”

L’Antonio Ravot analizza il Cagliari post-Coppa Italia: tra perplessità iniziali e la necessità di tempo per Pisacane, si discute di tattica, difesa e ambizioni di una squadra che cerca la sua identità.

Il Cagliari ha superato l’Entella nella prima gara ufficiale della stagione, valida per la Coppa Italia, ma solo dopo la lotteria dei calci di rigore. Una vittoria sofferta che ha acceso il dibattito tra i tifosi e gli addetti ai lavori. L’ex attaccante rossoblù Antonio Ravot ha offerto una lettura lucida della prestazione isolana, sottolineando la necessità di tempo per il nuovo corso tecnico e le sfide tattiche che attendono la squadra.

L’opinione di Ravot

La vittoria del Cagliari in Coppa Italia contro l’Entella, giunta ai calci di rigore, ha lasciato un’impressione di incertezza, nonostante il passaggio del turno. Antonio Ravot, figura storica del club, ha invitato alla calma, ricordando che si trattava del debutto stagionale. Ha riconosciuto le perplessità emerse tra i sostenitori, ma ha difeso la necessità di concedere fiducia al tecnico Fabio Pisacane, promosso dalla Primavera. Ravot ha espresso una certa cautela sulla scelta di affidare la panchina a un esordiente in Serie A, pur riconoscendo il buon lavoro del DS Angelozzi nel costruire una rosa ricca di talento offensivo e a centrocampo. Tuttavia, ha evidenziato come il reparto difensivo rimanga, al momento, un’incognita significativa, un aspetto cruciale da consolidare in vista degli impegni futuri.

Scelte tattiche

Una delle scelte tattiche più discusse nella gara di Coppa Italia è stata l’impiego di un centrocampista come Deiola nel ruolo di difensore in una retroguardia a tre. Ravot ha espresso profonda preoccupazione per questa decisione, suggerendo che tale adattamento possa esporre il giocatore a difficoltà eccessive, compromettendone la prestazione. Ha osservato come i meccanismi di gioco della squadra appaiano ancora in fase embrionale, con movimenti poco fluidi e una generale sensazione di “imballaggio”. L’ex attaccante ha sottolineato l’importanza di concedere a Pisacane e ai calciatori il tempo necessario per affinare l’intesa e trovare gli equilibri tattici ottimali. Nonostante le difficoltà, Ravot ha notato un segnale positivo: la squadra ha cercato di costruire il gioco con passaggi rasoterra, abbandonando la tendenza ai lanci lunghi osservata nella stagione precedente.

L’esordio con la Fiorentina

La visione di Ravot per il Cagliari è chiara: la squadra deve ambire a un miglioramento sostanziale rispetto alla stagione passata. Questo passa attraverso una maggiore padronanza del possesso palla, un elemento chiave per ridurre i rischi e costruire azioni offensive efficaci. “Se manteniamo il possesso della sfera corriamo meno rischi,” ha affermato, evidenziando come l’attacco sia attualmente il reparto più performante della squadra. Pur riconoscendo la natura “provinciale” del club e l’obiettivo primario della salvezza in Serie A, Ravot ha espresso il desiderio di vedere un Cagliari capace di ottenere qualcosa di più di una permanenza in categoria conquistata all’ultimo respiro. Ha ribadito l’importanza di sostenere Pisacane, permettendogli di lavorare con serenità per forgiare un’identità di gioco definita, avvertendo che, in caso contrario, si rischierebbe di “bruciare” il tecnico. Riguardo al modulo, pur riconoscendo la flessibilità, ha suggerito cautela nell’adottare schemi più offensivi come il 4-3-3 contro avversari di alto livello, proponendo di sperimentare tali soluzioni prima contro squadre di pari livello.