In vista della dodicesima giornata di Serie A, che vedrà il Cagliari ospitare il Genoa all’Unipol Domus, emerge un’interessante discrepanza tattica tra le due formazioni. L’analisi si concentra su un aspetto specifico del gioco: la capacità di recuperare il pallone nella metà campo avversaria, un fondamentale che delinea filosofie di gioco molto diverse.
Due strategie a confronto
I dati Opta evidenziano un divario notevole tra le due squadre. Il Cagliari si trova in fondo alla classifica di Serie A per numero di recuperi offensivi, con appena 37 azioni di questo tipo. Al contrario, il Genoa mostra una propensione decisamente maggiore al pressing alto, totalizzando 65 recuperi, ben 28 in più rispetto ai sardi. Questa differenza statistica sottolinea due approcci tattici quasi opposti. Tuttavia, le due squadre sono accomunate da un dato singolare: nessuna delle due è ancora riuscita a trasformare un recupero offensivo in un gol nel corso del campionato. Questo elemento potrebbe diventare un fattore chiave nell’equilibrio della partita di sabato.
La Sardegna è un fortino
Il Cagliari, tuttavia, può contare su una statistica decisamente positiva: il rendimento casalingo contro il Genoa. Analizzando i dati forniti da Opta, si scopre che il Genoa è una delle vittime preferite del Cagliari quando si gioca in Sardegna. Tra le squadre affrontate almeno 15 volte in casa nel massimo campionato, il club ligure, insieme alla Sampdoria, è quello contro cui i rossoblù vantano la più alta percentuale di successi interni. Il dato è eloquente: il 56% delle partite casalinghe contro il Genoa si è concluso con una vittoria per il Cagliari.
