L’eco delle recenti dichiarazioni di Giovanni Roccotelli, ex ala destra rossoblù, risuona forte nell’ambiente calcistico cagliaritano. In un’intervista esclusiva, Roccotelli non ha risparmiato critiche alla gestione passata e ha lanciato un monito chiaro per il futuro: per risollevare le sorti del Cagliari, non basta cambiare allenatore, serve investire in giocatori di qualità.
Un bilancio stagionale in chiaroscuro
Roccotelli non usa mezzi termini nel valutare la stagione appena conclusa dal Cagliari. “Il bilancio è più negativo che positivo”, afferma con decisione. “Ci siamo salvati, è vero, ma sempre con l’affanno e la paura costante di retrocedere. I tifosi sono stati fondamentali, il vero dodicesimo uomo in campo. Ma la squadra ha sofferto di discontinuità e di infortuni che ci hanno penalizzato”. L’ex ala sottolinea come, nonostante la salvezza ottenuta, il percorso sia stato tutt’altro che esaltante, lasciando un retrogusto amaro nella bocca dei tifosi.
Pisacane e il ruolo dell’allenatore: serve la materia prima
Interrogato sull’ingaggio del debuttante Fabio Pisacane come nuovo allenatore, Roccotelli si mostra scettico: “La scommessa-Pisacane può avere senso, ma tu puoi cambiare tutti gli allenatori che vuoi… Se non gli metti a disposizione calciatori di qualità non ottieni risultati. C’è poco da fare”. L’ex rossoblù paragona la situazione a quella della Ferrari in Formula 1, dove anche il miglior pilota del mondo non può vincere senza una macchina competitiva. “Non è il manico a determinare le sorti di un campionato, ma sono i giocatori”, sentenzia Roccotelli, sottolineando l’importanza di investire in calciatori di spessore per ambire a traguardi più ambiziosi.
Luvumbo e Piccoli: un’intesa mancata e un attacco troppo solo
Roccotelli analizza anche le difficoltà incontrate dal Cagliari di Nicola dal punto di vista tecnico e tattico. “È mancato soprattutto Zito Luvumbo”, spiega. “Era partito bene, poi dopo l’infortunio non è stato più lui. La squadra avrebbe avuto un gran bisogno dei suoi guizzi, della sua velocità e dei suoi traversoni per Piccoli”. L’ex ala rivela anche un retroscena confidenziale: “Una volta mi è capitato di cenare assieme a Roberto Piccoli, il quale nell’occasione mi ha confessato che faticava parecchio a farsi luce in attacco senza poter contare sui cross dalle fasce. Inoltre a mio parere avrebbe necessitato di un’altra punta che lo sostenesse e che gli liberasse degli spazi. Invece spesso si è sobbarcato da solo il peso di tutto l’attacco rossoblù”. Roccotelli evidenzia come la mancanza di supporto e di alternative in attacco abbia pesato sulle prestazioni di Piccoli e, di conseguenza, sull’intera squadra.