Ezio Maria Simonelli, presidente di Lega Serie A, ha delineato una visione chiara e, a tratti, preoccupata per il futuro del calcio italiano, intervenendo ai microfoni di ‘Radio Anch’Io Sport’ su Radio Rai 1. Le sue dichiarazioni hanno spaziato dalle riforme strutturali necessarie per il campionato alla cruciale questione delle infrastrutture, toccando anche un’innovazione imminente che vedrà protagonista la squadra Primavera del Cagliari, simbolo di un calcio che cerca di evolversi.
Simonelli e l’innovazione del VAR a chiamata
Un punto di svolta per la trasparenza arbitrale è stato annunciato con l’introduzione sperimentale del VAR a chiamata. Questa novità sarà testata in un contesto di grande visibilità per il calcio giovanile. Simonelli ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa, affermando: “Siamo convinti che ogni passo verso una maggiore trasparenza sia fondamentale. Per questo, la Supercoppa Primavera tra Inter e Cagliari sarà il banco di prova per il VAR a chiamata, un esperimento che ci auguriamo possa portare benefici significativi all’intero sistema”. L’evento, previsto per il giorno successivo alle dichiarazioni, rappresenta un segnale forte verso un calcio più equo e comprensibile.
La sfida degli stadi e il rischio Euro 2032
Il presidente Simonelli ha espresso profonda inquietudine riguardo lo stato delle infrastrutture sportive italiane, un tema che minaccia seriamente la candidatura per Euro 2032. La situazione, definita “comatosa” per la maggior parte degli impianti, contrasta con l’eccellenza di pochi esempi virtuosi come Udine, Bergamo e Torino. “La situazione dei nostri stadi è allarmante”, ha dichiarato Simonelli. “Non possiamo permetterci di presentare un’immagine così arretrata a livello internazionale, soprattutto con Euro 2032 alle porte. È imperativo agire subito per modernizzare le nostre infrastrutture, superando le lungaggini burocratiche e le opposizioni che bloccano ogni progresso”. Il monito del presidente UEFA, che ha criticato aspramente gli stadi italiani, amplifica la gravità della situazione, mettendo a rischio la reputazione internazionale del paese.
Mercato, riforme e internazionalizzazione del calcio italiano
Le discussioni si sono poi allargate a temi di più ampio respiro per la Serie A. Simonelli ha ripercorso i tentativi di armonizzare il calendario del calciomercato con le altre leghe europee, evidenziando le difficoltà nel raggiungere un accordo unanime. “Abbiamo tentato di anticipare la chiusura del mercato, ma la complessità delle interconnessioni tra i campionati europei rende ogni decisione collettiva una vera sfida”, ha spiegato. “Continueremo a lavorare per trovare un accordo comune, sperando di convincere anche la Liga spagnola”. Sul fronte delle riforme strutturali, come la proposta di una Serie A a 16 squadre, Simonelli ha riconosciuto la visione di alcuni presidenti, ma ha sottolineato la necessità di un approccio che coinvolga l’intero sistema calcistico professionistico. Infine, l’internazionalizzazione del brand Serie A rimane una priorità, con eventi come la Supercoppa in Arabia Saudita e l’ipotesi di partite di campionato all’estero, come Milan-Como a Perth. “Portare le nostre squadre all’estero è cruciale per espandere il nostro brand e aumentare i ricavi”, ha concluso Simonelli. “Dobbiamo essere flessibili e guardare oltre i nostri confini per garantire crescita e visibilità al calcio italiano”.