L’ex attaccante del Cagliari, Thiago Ribeiro, ha parlato della sua esperienza in Sardegna in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Il rimpianto per l’addio al Cagliari
Ribeiro ha espresso un profondo rammarico per la sua decisione di lasciare la squadra rossoblù: “Mi pento di aver lasciato la Sardegna, sentivo di poter dare molto di più,” ha dichiarato, rivelando che fu lui stesso a chiedere di partire, nonostante il presidente Cellino volesse trattenerlo.
La battaglia contro la depressione
Il calciatore ha raccontato di essere entrato in un “buco nero” circa un anno e mezzo dopo il suo addio al Cagliari, verso la fine del 2014. Nonostante giocasse al Santos e la sua vita familiare fosse serena provava una profonda angoscia. “Ho iniziato a soffrire di depressione alla fine di quell’anno ed è durata per otto anni,” ha rivelato.
La fede come via d’uscita
La svolta per Ribeiro non è arrivata dalla medicina tradizionale, ma da un percorso spirituale. “Sono una persona molto religiosa. Credo tanto in Dio e prego. Questo mi ha fatto uscire dal tunnel”, ha affermato.
L’impatto sulla carriera calcistica
Le difficoltà mentali hanno avuto un impatto significativo sulla sua carriera: “Ho cominciato a soffrire mentalmente quando avevo 28 anni. Sono ritornato normale a 36 anni, ha spiegato sottolineando come la sua carriera avrebbe potuto prendere una direzione diversa. Con 112 gol segnati tra i professionisti, Ribeiro è convinto che senza la depressione avrebbe potuto raggiungere quota 200 reti.