Nell’incontro dedicato al connubio tra sport e legalità, il direttore generale del Cagliari Calcio, Stefano Melis, ha offerto una prospettiva sul ruolo che una società calcistica di Serie A può e deve rivestire all’interno della comunità cittadina.
L’impegno del Cagliari
Melis ha aperto il suo intervento esprimendo gratitudine per l’iniziativa, sottolineando la fierezza del Cagliari di partecipare a un dibattito così significativo. “Il nostro club è profondamente consapevole del potere del calcio nel trasmettere valori che possano diventare un punto di riferimento per i giovani e per l’intera collettività,” ha affermato.
Il manifesto etico “BeAsOne”
Per concretizzare questa visione, il Cagliari ha sviluppato strumenti interni volti a guidare le proprie azioni. “Abbiamo adottato un manifesto etico, denominato BeAsOne, che funge da bussola per i nostri principi,” ha spiegato Melis. Questo documento racchiude concetti fondamentali come l’integrità, il rispetto e la perseveranza, pilastri su cui il club costruisce la propria identità e le proprie iniziative.
Dalla Curva Futura alle Academy
Il direttore generale ha poi illustrato esempi tangibili di questo impegno. Tra questi, spicca la “Curva Futura”, un progetto che definisce una vera e propria “scuola di tifo”. “È un’iniziativa che da anni portiamo avanti nelle scuole, insegnando il tifo positivo, il rispetto per l’avversario e l’unità di intenti che lo sport dovrebbe sempre promuovere”, ha dichiarato Melis.
L’attenzione del Cagliari si estende anche al settore giovanile, con un’ampia rete di academy affiliate sull’isola. “Contiamo su circa quaranta società affiliate nel territorio, attraverso le quali monitoriamo i ragazzi più promettenti,” ha spiegato Melis. Questo progetto non mira solo a individuare i talenti locali, ma anche a trasmettere un modus operandi basato sui valori del club, garantendo che i giovani atleti crescano non solo come calciatori, ma anche come individui.




