Il progetto per il nuovo stadio di Cagliari compie passi decisivi, come confermato dal Direttore Generale del club, Stefano Melis, durante il suo intervento al Social Football Summit di Torino. Dopo un percorso lungo quasi un decennio, definito un vero e proprio “atto di fede”, l’infrastruttura si avvicina alla sua realizzazione. L’obiettivo è trasformare il futuro non solo sportivo, ma anche economico e sociale della città e dell’intera regione.
Un percorso a ostacoli verso la realizzazione
Melis ha sottolineato la tenacia della proprietà del club, che ha continuato a credere nel progetto nonostante le innumerevoli difficoltà. “Se il nostro Club non avesse una proprietà solida con principi forti e radicati dubito fortemente che avremmo proseguito”, ha dichiarato, evidenziando come negli anni siano stati investiti milioni in consulenze e progettazione. La pazienza è stata una virtù fondamentale per adeguarsi alle richieste delle diverse amministrazioni politiche e alle prescrizioni degli enti pubblici. Il recente via libera della Conferenza dei Servizi decisoria ha segnato una svolta cruciale. Ora, il Cagliari Calcio e Deloitte stanno finalizzando l’aggiornamento del Piano Economico-Finanziario (PEF), che sarà poi asseverato da UniCredit. Sul fronte finanziario, SFIRS, la finanziaria della Regione Sardegna, guiderà un gruppo di creditori che include l’Istituto per il Credito Sportivo e altre banche.
Una struttura da 30.000 posti con vista su Euro 2032
La dimensione dell’impianto è stata pensata in grande. Seguendo le direttive di UEFA e FIGC, si è scelto di puntare subito a una capienza di 30.000 posti. Una decisione che ha comportato un aumento dei costi ma che apre a una straordinaria opportunità: candidare Cagliari a ospitare le partite degli Europei del 2032. Melis ha lanciato un appello al Governo affinché attivi il fondo equity per gli stadi, un supporto che si aggiungerebbe a quello già garantito dal Comune e dalla Regione Sardegna. “Ricordiamo che si tratta di un’opera pubblica – con concessione cinquantennale a chi si aggiudicherà il bando internazionale – e che sarà finanziata in larga parte da capitale privato”, ha precisato il Direttore Generale. L’auspicio è di presentare il PEF al Comune entro la prima metà di dicembre. Poi si cercherà di avviare la costruzione di un’opera destinata a diventare un “fiore all’occhiello per l’Italia”.




