Jeda torna a Cagliari per la Primavera contro il Lecce

Cagliari, l’ex Jeda: “L’addio fu doloroso. Non ho mai dimenticato la terra”

L’ex attaccante Jeda ripercorre la sua esperienza al Cagliari, tra l’affetto dei tifosi, il desiderio di chiudere la carriera in Sardegna e il rammarico per un addio inatteso. Poi ricorda le indelebili vittorie storiche. Scopri la sua intervista.

Jedaias Capucho Neves, o più semplicemente Jeda, è una leggenda del calcio. L’attaccante, che a Cagliari ha lasciato il segno tra il 2008 e il 2010 (con 22 gol) ha recentemente ripercorso la sua avventura in Sardegna, condividendo ricordi e sensazioni profonde legate. Ospite del podcast La Colmena Talks, il calciatore brasiliano ha aperto il suo cuore, rivelando dettagli inediti sul suo addio al club rossoblù e sull’indelebile legame con l’isola e i suoi tifosi.

Un legame indissolubile con la Sardegna

Jeda ha espresso il suo profondo affetto per la Sardegna, sottolineando come l’accoglienza e il ricordo dei tifosi siano rimasti vivi nel tempo, nonostante gli anni trascorsi dal suo periodo in rossoblù: “Quando vengo in Sardegna, non solo a Cagliari, la cosa che mi colpisce è l’affetto con cui vengo sempre ricordato. Vedo un legame tra il Brasile e la Sardegna: in entrambi i casi c’è un forte orgoglio per la propria terra. Nei sardi rivedo questa fierezza, la stessa che sento io per le mie origini. A Cagliari mi sono sentito subito a casa. Questa è una terra che non ho mai dimenticato”.

L’addio inatteso e il rammarico

Tuttavia, l’avventura di Jeda in Sardegna non è finita come lui avrebbe voluto. L’attaccante ha descritto la partenza come un evento improvviso e sofferto, rivelando di essersi sentito messo da parte dall’allora tecnico: “Con Bisoli mi sentii messo da parte senza una vera motivazione. Lo rispettavo come ex giocatore, ma il modo in cui mi trattò mi fece molto male. Avrei potuto aspettare tempi migliori, ma non sono quel tipo di persona: per me un allenatore deve darti responsabilità, non toglierti l’anima. Il sogno di chiudere la carriera qui si spezzò e decisi di andarmene senza creare problemi alla società. Io desideravo restare a lungo e chiudere la carriera a Cagliari, ma nel calcio può succedere di tutto”.

Vittorie memorabili e l’apoteosi rossoblù

In conclusione, Jeda ha ripercorso i suoi momenti più belli in rossoblù: “Tra i momenti più belli ricordo il 3-2 contro la Juventus a Torino, la salvezza conquistata a Udine dopo una stagione estenuante e il 2-1 al Napoli all’ultimo minuto, un’apoteosi incredibile: ricordo la telecronaca di Vittorio Sanna che quasi perdeva la voce per l’emozione”.